
Ci sono compagnie di videogiochi che loro malgrado diventano importantissime in un paese per restare per assurdo totalmente sconosciute o quasi negli altri, è successo così per la Atlus, storica casa di produzione nipponica che in patria è una delle più famose e amate, capace di aver sfornato giochi adatti a tutti i gusti, mentre in America è sì stata esportata ma con una percentuale di giochi modesta rispetto al grande archivio di titoli di cui può fregiarsi.
Il problema che ha la Atlus riguardo l’esportazione dei suoi giochi è spesso il genere sviluppato. Infatti se in America e del resto in Europa si va sempre sul classico attenendosi agli standard tipici dei videogiochi con avventure, picchiaduro e giochi sportivi, la Atlus si diverte a sperimentare nuovi metodi di gioco come quelli musicali dando il via alle saghe di rhythm-game fino alle simulazioni ospedaliere.






