
Abbiamo più volte notato come sia davvero complicato per le case di produzione mondiali finanziare lo sviluppo di titoli magari davvero costosi, implementando nuovi meccanismi di giochi e soprattutto l’introduzione di personaggi nuovi di zecca, con lo scopo di creare un nuovo termine di paragone per i videogames futuri, scatenando un’isteria collettiva con l’arrivo di un nuovo prodotto capace di appassionare fortemente e farsi ammirare dai giocatori di tutto il mondo.
Un metodo per sfoderare dalla propria etichetta un titolo nuovo ma senza correre troppi rischi lanciando un vero e proprio gioco inedito è quello a cui ricorrono moltissime compagnia da quando l’avvento delle nuove console ha cambiato di nuovo le leggi di mercato. La furbizia delle grandi major è quella di recuperare dei vecchi classici del passato e di introdurli in una sorta di macchina del tempo videoludica in modo da tirare fuori dei giochi quasi inediti.










I veri appassionati di picchiaduro stano ancora festeggiando probabilmente l’uscita del nuovo capitolo di quella che per alcuni è la più grande saga appartenente a questo genere, un vero emblema del filone che non si arrende all’ormai furoreggiane grafica in 3D, memore anche di alcuni esperimenti non esattamente andati a buon fine, rimanendo ben attaccata al classico 2D che tanto piace ai nostalgici e sta bene ad un prodotto del genere.
