Giochi della memoria, Tazmania


Se parliamo di cartoni animati probabilmente quelli della Walt Disney ci verranno in mente per primo vista la grande quantità di eroi che man mano la matita del grande maestro ci ha permesso di conoscere, ma se vogliamo estendere la ricerca ad altri vecchi protagonisti ancora matissimi dei cartoni animati che hanno sollazzato la nostra infanzia, sicuramente vi torneranno alla mente i protagonisti dei cartoni Warner Bros.

Ormai non si contano nemmeno più, da Duffy Duck, il papero nero con un forte difetto di pronuncia al lesto Bugs Bunny, coniglio mangia-carote e solito tuffarsi sotto terra per nascondersi, ma un brutale personaggio si è spesso affacciato nel variegato mondo dei cartoni Warner Bros, un ammasso di pelo proveniente dalla Tasmania che non aveva nemmeno un linguaggio comprensibile e dei modi che definire burberi era un eufemismo.

Giochi della memoria, Krusty’s Super Fun House


Tutti noi conosciamo i Simpson, quella simpatica famiglia tipicamente americana dal colorito giallognolo che ormai da moltissimi anni invade piacevolmente i teleschermi di mezzo mondo raccontando avventure spesso al limite della follia ma che, molte altre volte, scandiscono in modo realistico la routine quotidiana di tutti noi descrivendone ansie e problemi, gioie e dolori, probabilmente centrando così in pieno il cuore dei telespettatori.

I Simpson più volte hanno fatto ingresso sulle console, fin dai primi episodi messi in onda ormai diversi anni fa, dando spazio di volta in volta ai tanti personaggi che nella serie diventano di volta in volta protagonisti di varie storie. Quindi sia Homer che Bart hanno più volte interpretato i nostri alter ego virtuali, ma c’è stato anche un altro buffo individuo del mondo dei Simpson che ha prestato il suo particolare volto come protagonista di un videogioco.

Giochi della memoria, Ecco the Dolphin

Molte volte all’interno dei nostri videogiochi abbiamo vissuto le avventure dei personaggi più strani e dalle sembianze più particolari. Abbiamo quindi vestito i panni di quelle che poi sono diventate vere e proprie mascotte per le varie console o case di sviluppo e ancora abbiamo interpretato i ruoli di numerosi animali antropomorfi che, con cappellini, magliette, scarpe da ginnastica e che si muovevano spesso su due gambe anche se nella realtà avrebbero dovuto essere quadrupedi.

In rare situazioni ci è invece capitato di gestire il ruolo di un vero e proprio animale, da gestire nel suo ambiente naturale senza romanzare troppo sull’eventuale trasformazione umana della bestiola stessa. Questo sano principio lo seguiva a chiare lettere Ecco The Dolphin, un rivoluzionario gioco d’avventura che arrivò nel 1993 su Sega Mega Drive e poi convertito su altre console. Il titolo spiegava a sufficienza chi fosse il protagonista.

Giochi della memoria, Eek! The Cat

I cartoni animati ci hanno sempre mostrato dei simpatici felini come protagonisti di avventure folli, simpatiche ma comunque in ogni caso piacevolissime da seguire. Tra i tanti possiamo ricordare lo sfortunato Tom della serie Tom & Jerry che non riesce mai ad acchiappare il furbo topolino, o ancora lo stesso Gambadilegno che, in quanto nemico del roditore Topolino, viene proprio rappresentato da un gattone.

Ma uno dei più particolari personaggi appartenenti al mondo dei felini, protagonisti di una serie a cartoni animati è sicuramente Eek. Il nome è strambo tanto quando il soggetto stesso: un gatto viola che ha dato vita ad una fortunata serie tv andata in onda in America per circa 5 anni. L’adorabile Eek segue da sempre un motto che suona più o meno come “Non fa mai male aiutare qualcuno”, ma non sempre ciò risulta vero.

Giochi della memoria, Fatal Labyrinth

Vestire i panni di un condottiero spavaldo e temerario è quasi sempre una costante nei giochi d’avventura disponibili per le console del presente e chiaramente anche quelle del passato. La figura dell’eroe che non deve chiedere mai così come quella del ragazzo non esattamente adatto a rivestire questo ruolo si trovano sempre al centro di sventurate situazioni in cui mostrare il proprio valore per riscattare le sorti di una città e salvare vite in pericolo.

Ciò era soprattutto ad appannaggio di giochi disponibili sulle console a 16 bit ed appartiene esattamente a questa tipologia di titoli Fatal Labyrinth, un gioco che arrivò nei primissimi anni ’90 sulle console di allora marchiate Sega. L’ambientazione non era esattamente una di quelle più gioviali e leggere mai apparse nel mondo videoludico visto che eravamo in missione in una specie di tetro castello chiamato Dragonia.

Giochi della memoria, Marko’s Magic Football

Moltissimi sono sulle console del passato e del presente i titoli dedicati allo sport nazionale italiano. Quanti di voi hanno provato un qualunque FIFA su console oppure uno dei molti altri titoli di questo tipo affrontando i difensori virtuali per scatenarsi in un impressionante tiro in porta facendo esultare tutti i tifosi mettendoci nei panni dei campioni delle varie nazionalità che hanno scritto la storia del calcio mondiale?

Sicuramente sarete in tanti ad avere le manine alzate e molte altre volte vi capiterà di provare un titolo dedicato al calcio su console, ma non pensate che tutti i giochi abbiano lo stesso scopo se il fulcro principale è il calcio. Lo sa bene Marko’s Magic Football, un gioco che uscì per Sega mega Drive ed altre console nel 1994 e che non ci dava esattamente l’opportunità di metterci nei pantaloncini di un giocatore affermato di calcio.

Giochi della memoria, Toejam & Earl Panic on Funkotron

Li abbiamo conosciuti la scorsa settimana con la rubrica dei giochi della memoria che narrava delle loro disavventure dopo l’impatto della loro astronave ridotta in pezzi su un pianeta per loro sconosciuto, ma Toejam, l’alieno rosso con due occhioni e tre gambe ed Earl il panciuto compare arancione che indossa gli occhiali da sole, non si sono limitati ad avere un solo gioco, infatti su Sega Mega Drive arrivò anche un gradito sequel.

Il gioco non aveva un semplice “2” nel titolo, ma prendeva il nome di Toejam & Earl in Panico on Funkotron e portò una vera rivoluzione al gioco precedente, caratteristica visibile già al primo impatto visto che venne abbandonata la particolare visuale del primo titolo per passare ad una semplice prospettiva laterale da classico platform game, novità che portò un incremento delle dimensioni dei personaggi e una brillantezza ai colori acidi.

Giochi della memoria, Toejam & Earl

Nella storia dei videogiochi abbiamo più volte preso le sembianze di esseri umani che rappresentavano guerrieri, maghi, chierici, eroi a pieno titolo o buffi personaggi diventati dei miti come Super Mario. Ma tra i protagonisti dei giochi ci sono anche animali antropomorfi: strambe creaturine appartenenti al mondo della fauna resi più umani da scarpe, guantini, cappelli e tutto ciò che poteva renderli più umani, proprio come Sonic.

Ma a volte ci è capitato anche il compito di impersonare la parte che di solito caratterizza la schiera dei cattivi, degli invasori di un pianeta pacifico come gli alieni. Ma se di solito vengono rappresentati verdognoli ed ipertecnologici oppure grigi e dai grandi occhini inespressivi, probabilmente nessuno ha mai fatto i conti con Toejam & Earl, protagonisti dell’omonimo titolo che ha visto la luce nel 1991 su Sega Mega Drive.

Giochi della memoria: Mr. Nutz

Dopo l’avvento dei platform che hanno creato un vero e proprio fenomeno di massa sul mercato delle console come Super Mario nelle sue nuove apparizioni oppure il porcospino blu della Sega Sonic che ha iniziato a correre a più non posso sul Sega Mega Drive ampliando la sua gamma di giochi ad altre console, era chiaro che molte case di sviluppo provassero a creare dei giochi che riuscissero a bissare il grande successo ottenuto.

Non è mancata all’appello nemmeno la Ocean Software, la ditta che ha prodotto Mr.Nutz, un gioco che non si allontana per niente dal classico sistema di gioco che ha caratterizzato i platform più noti, provando anche ad imporre sul mercato una nuova mascotte, stavolta rappresentata da uno scoiattolo rosso con tanto di guantoni, stivaletti e un cappellino per renderlo più simpatico e dal look più cartoonesco.

Giochi della memoria, Earthbound

Gli appassionati di giochi di ruolo hanno ormai una vastissima fila di giochi per soddisfare la sete di conquista, di raccolta di esperienza e di scoperta verso nuovi mondi e nuove abilità da sfoderare nelle battaglie, di qualunque tipo esse siano: a turni o maggiormente rivolte all’azione. Unico comune denominatore della maggior parte di questi titoli è l’ambientazione, quasi sempre di stampo fantasy o fantastico.

Ad allontanarsi vagamente da questa caratteristica ma non tralasciando l’elemento surreale, è stato Earthbound, un titolo giunto su Super Nintendo nell’ormai lontano 1994 e che nasconde in realtà il nome originale di Mother 2 essendo il seguito di un gioco di ruolo nipponico il cui primo capitolo non ha mai varcato i confini del paese del Sol Levante. Problema di poco conto visto che possono considerarsi due giochi totalmente distaccati l’uno dall’altro.

Giochi della memoria, Congo’s Caper

Molto spesso nel mondo dei videogiochi è stato rappresentato il mondo degli uomini primitivi come scenario per una serie di titoli dal successo anche piuttosto interessante. Moltissimi sono i giochi che hanno come componente fondamentale un protagonista che proviene direttamente da un’era in cui dinosauri e lucertoloni di vario tipo furoreggiavano e di certo la vita umana non era facile come quella che possiamo vivere oggi.

I titoli che fanno parte di questa lunga schiera sono molti, ma giusto per citarne alcuni, Joe & Mac, una simpatica coppia di uomini in gonnellino e clava l’hanno fatta da padrone per molto tempo, così come il simpatico Chuck Rock di cui vi abbiamo già parlato in un vecchio articolo per i giochi della memoria. Ma oggi vogliamo presentarvi un altro titolo che con un look colorato e cartoonesco ci riportava ai tempi dell’uomo delle caverne.

Giochi della memoria, Claymates

Se ora l’intrattenimento videoludico o i prodotti elettronici rappresentano la gran parte del modo di divertirsi dei ragazzi di oggi, chi ha qualche annetto in più ricorderà la grande varietà di giochi che dovevamo inventarci per passare il tempo e stare con gli amici, utilizzando spesso prodotti naturali e sfruttare la manualità, come costruire oggetti e personaggi con la plastilina, quel materiale malleabile protagonista di molte ore del nostro tempo libero.

Proprio di questo materiale che stimola la creatività erano fatti i protagonisti guidabili in Claymates, letteralmente fatti con la plastilina, che fu un interessante gioco della Interplay quando decise di lanciare la moda del pongo creando più o meno nello stesso periodo lo spassoso picchiaduro Clayfighter che presentava, esattamente come questo gioco, dei personaggi visibilmente creati con la pasta modellabile.

Giochi della memoria: Shaq Fu

Molti sono i picchiaduro che hanno calcato le scene nel corso dell’intricata e variegata storia dei videogiochi. Da quelli più duri che facevano largo uso di esperti di arti marziali e di complicate tecniche di lotta a quelli più favoleggianti e leggeri, spesso proposti con l’uso di una simpatica grafica cartoonesca per alleggerire lo spirito del gioco. Senza dimenticare quelli che adottavano degli espedienti per pubblicizzare un gioco altrimenti piuttosto banale.

Un esempio perfetto per rappresentare questo tipo di titoli è senza dubbio Shaq Fu, un picchiaduro uscito nel 1994 per Super Nintendo, Mega Drive, Game Gear e Game Boy che brillava per la particolare presenza di un personaggio illustre all’interno del cast di personaggi selezionabili, ovvero il cestista americano Shaquille O’Neil che per l’occasione si trasformava in un abile lottatore in pantaloncini.

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