Giochi della memoria, Claymates

di Redazione Commenta

Se ora l’intrattenimento videoludico o i prodotti elettronici rappresentano la gran parte del modo di divertirsi dei ragazzi di oggi, chi ha qualche annetto in più ricorderà la grande varietà di giochi che dovevamo inventarci per passare il tempo e stare con gli amici, utilizzando spesso prodotti naturali e sfruttare la manualità, come costruire oggetti e personaggi con la plastilina, quel materiale malleabile protagonista di molte ore del nostro tempo libero.

Proprio di questo materiale che stimola la creatività erano fatti i protagonisti guidabili in Claymates, letteralmente fatti con la plastilina, che fu un interessante gioco della Interplay quando decise di lanciare la moda del pongo creando più o meno nello stesso periodo lo spassoso picchiaduro Clayfighter che presentava, esattamente come questo gioco, dei personaggi visibilmente creati con la pasta modellabile.


La storia è quella di Clayton un ragazzino che finisce trasformato in una palla di plastilina da un mago cattivo che non vedeva l’ora di mettere le mani sulla formula segreta del padre del protagonista: l’uomo aveva infatti scoperto la possibilità di modellare la plastilina per dar vita a degli animali. Al rifiuto del padre di Clayton di donare la formula al mago cattivo, lui getta l’incantesimo sul ragazzo e rapisce il padre con la formula.

Sarà chiaramente compito di Clayton stesso nelle vesti di palla di pongo di salvare il padre, la formula e tornare umano. E tutto questo lo farà attraversando varie ambientazioni e trasformandosi in vari tipi di animali a seconda del tipo di percorso che dovrà svolgere o del tipo di ostacolo da superare. Un riuscito mix di platform e puzzle game con una grafica decisamente particolare che, nonostante la povertà dell’epoca, riusciva a ricreare l’effetto lucido della plastilina sul protagonista. Un titolo che sarebbe ottimo rispolverare.

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