
In principio era soltanto un simpatico protagonista dei platform game in cui passava il tempo a saltellare sulle teste di fastidiose tartarughe e ad infilarsi all’interno di tubi enormi che spuntavano misteriosamente su prati sterminati. Il suo scopo era quello di raggiungere per l’ennesima volta l’ignara principessa bionda con vaporoso abito rosa, rapita da un malvagio tartarugone corazzato e dalla risata beffarda riuscendoci ogni santa volta.
Ma poi le cose cambiarono e dopo aver reso obsoleti i platform e soprattutto la grafica bidimensionale, l’idraulico italiano più famoso nel mondo dei videogiochi prese un’altra strada, quella delle avventure in 3D in cui lo scopo del gioco era lo stesso, ma con uno spirito del tutto diverso ed una giocabilità moltiplicata per mille. Ma questo non è stato il passaggio più traumatico per lui, infatti durante la sua lunga carriera ha preso una svolta decisamente imprevista.





Dopo aver

