Giochi della memoria, Crazy Chase


Molti di voi che avranno qualche annetto in più sulle spalle ricorderanno presumibilmente la miniserie tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King che sconvolse di paura i bambini e gli adolescenti dell’epoca a causa della ferocia e dall’espressività del temibile protagonista negativo, un arcigno pagliaccio che incuteva timore soltanto a guardarlo sfoggiando una serie di denti aguzzi e pericolosi tentando il suo pubblico giovanissimo.

La serie in questione prendeva il titolo di It e lasciò un segno in molti ragazzi che dal giorno della visione del capolavoro di Stephen King non vollero più vedere un pagliaccio, nonostante i clown siano in realtà delle maschere dolci e ingenue, dei simpatici protagonisti del circo che attraverso una serie di mute performance divertono da sempre grandi e piccini con piccoli meccanismi quasi sempre identici riuscendo a strappare un sorriso a tutti.

Giochi della memoria, Soleil


Se da un lato ci sono gli estimatori dei giochi di ruolo di scuola nipponica che non transigono sulla presenza nei propri titoli preferiti di combattimenti casuali e di tanta faticaper aumentare l’esperienza della propria cricca di protagonisti, sono molti anche quelli che invece adorano i giochi di ruolo dallo stampo totalmente differente, più votati all’azione, magari con un unico personaggio da controllare e con nemici ben visibili sullo schermo.

Esattamente sotto questa categoria nacque Crusader of Centy, comunemente noto per alcuni anche come Ragnacenty o addirittura sotto il nome di Soleil come è effettivamente giunto fino a noi in Europa quando venne pubblicato nell’ormai lontano 1994 diventando un titolo molto apprezzato ed ammirato anche perché era uno dei pochi, dalla qualità degna di nota pronto a difendere uno sparuto genere che finora non poteva contare molti esponenti.

Giochi della memoria, Izzy’s Quest fot the Olympic Rings


Sarà perché si svolgono soltanto ogni 4 anni e quindi impieghiamo molto tempo ad attendere di nuovo le stesse emozioni e le stesse forti sensazioni di agonismo e di voglia di partecipare che ogni volta che giunge di nuovo il loro momento ci troviamo il cuore in fibrillazione pronti a sostenere delle vere e proprie maratone televisive per non perdere nemmeno un momento della serie di competizioni che compongono la manifestazione.

Stiamo chiaramente parlando delle Olimpiadi, quella serie di giochi che ogni quattro anni si svolge in un luogo ogni volta diverso e che tiene incollati milioni di spettatori alle tv per seguire di volta in volta le varie discipline in cui tifare per la nostra nazione e portare a casa quanti più ori possibili. Se sforzerete un po’ la memoria, ricorderete che nell’ormai lontanuccio 1996 le Olimpiadi si svolsero ad Atlanta e ci fu un personaggio particolare ad invitarci a guardarle.

Giochi della memoria, BioHazard Battle


Con gli equilibri precari tra le forze mondiali non è auspicabile che crolli il sistema diplomatico e l’amicizia che lega alcune nazioni per non far sfociare volubili allenaze e antipatie recondite in una nuova guerra mondiale che, con le avveniristiche scoperte più o meno rivelate in numerosi settori, potrebbe significare una vera distruzione di massa, non solo pensando alla bomba atomica, ma ad altre forme di attacco probabilmente sperimentate.

La fantasia dell’uomo che probabilmente non si discosta dalla triste probabile realtà, immagina spesso la possibilità di adoperare in un’eventuale guerra delle armi particolari, virus infettivi, offese biologiche che non impiegherebbero molto tempo ad avvelenare intere nazioni e popolazioni sterminando quasi il mondo. Più o meno questo fa da scenario ad un gioco del 1992 che vide la luce sul glorioso Sega Mega Drive.

Giochi della memoria, Rolo to the Rescue


Nella nostra lunga carriera da videogiocatori probabilmente potremmo vantarci di aver rivestito i ruoli di un’infinità di personaggi diversi visto che ogni genere ha i suoi paladini specifici ed ogni sottogenere ha a sua volta una discreta varietà di protagonisti selezionabili che diversificano così in modo maggiore le varie esperienze di gioco che ci siamo trovati a vivere. Tutto ciò innesca quindi una lotta al personaggio più carismatico.

Se da un lato vanno molto di moda i personaggi duri ed affascinanti, sia maschili che femminili, dalle sembianze umane e pronti a salvare il mondo, c’è anche tutta una schiera di mascotte e di animali antropomorfi che hanno fatto la felicità di molti di noi e che ci deliziano ancora con molti adventure e platform game. Se è quasi d’obbligo puntare su un protagonista scattante e veloce, è anche vero che non sempre le console hanno ospitato solo personaggi di questo tipo.

Giochi della memoria, Earthworm Jim 2


Può un essere considerato da tutti una feccia vivente, uno scarto della natura, un rifiuto da tenere alla larga il più possibile perché anche la sola vista può incutere fastidio e ribrezzo, diventare di punto in bianco un eroe senza macchia e senza paura, un combattente pronto a farsi valere sfidando complotti interplanetari e salvando principesse di un altro pianeta in pericolo a causa di un manigoldo intento nei suoi affari loschi?

Ebbene si, è esattamente quello che è accaduto nel gioco intitolato Earthworm Jim che è stato il protagonista la scorsa settimana della rubrica dei giochi della memoria che si occupa di ripercorrere i titoli storici. Grazie alla grafica indiscutibilmente ben fatta e la giocabilità che poneva questo platform un gradino più su rispetto ai tanti concorrenti già presenti sul mercato, Earthworm Jim ha avuto la possibilità di lanciare anche un seguito.

Giochi della memoria, Earthworm Jim


Da personaggi umani a tutti gli effetti ma dotati di capacità particolari o oggetti misteriosi che conferiscono loro ineguagliabili poteri, fino ad animali antropomorfi di varia natura da porcospini che corrono all’impazzata fino a draghetti viola che sputano fuoco e fiamme, il mondo dei videogiochi ha sempre ospitato dei protagonisti al limite dell’inusuale nel tentativo di creare dei titoli originali e simpatici grazie anche al personaggio principale.

Se diamo un’occhiata ai titoli migliori che si fanno ricordare per aver dato lustro ad una particolare console del passato, ricorderemo senza ombra di dubbio che all’epoca delle macchina da gioco a 16 bit un protagonista che definire strambo sarebbe poco, si affacciò timidamente su Sega Mega Drive, Super Nintendo e tutte le altre console in attività in quel periodo, meritandosi a pieno titolo un premio come personaggio più astruso presentato in un videogame.

Giochi della memoria, Pagemaster


E’ il giorno prima della vigilia di Natale, una delle feste più attese da tutti fervono i preparativi in una tipica casa americana piena di parenti accorsi per partire insieme e festeggiare. Dopo una notte di riposo arriva il giorno tanto atteso, tutti con i bagagli sotto braccio prendono l’aereo ma qualcuno si ricorda di aver tralasciato un particolare: il piccolo Kevin era rimasto a casa dimenticato da tutti e purtroppo ignaro di cosa stava per accadergli.

Questa è la trama del primo film della saga di “Mamma ho perso l’aereo” che ha lanciato Macaulay Culkin nell’olimpo delle star di Hollywood, ma non è di certo l’unica serie di lungometraggi che l’ha visto protagonista visto che il bambino prodigio a metà degli ani ’90 ha preso parte al film fantasy con elementi di animazione intitolato Pagemaster, un piccolo classico per i ragazzi di quella generazione che trovarono nelle sale cinematografiche una divertente commedia.

Giochi della memoria, Crue Ball


Se avete ormai superato da un po’ la maggior età e siete, anzi, quasi alla trentina avrete di certo bazzicato in qualche bar in quel degli anni ’80, quel periodo di grande cambiamento per la moda e per lo stile generale ma anche per alcune modifiche importanti nel favoloso mondo dell’intrattenimento videoludico che iniziava a muovere i primi passi con le console casalinghe ma che invece furoreggiava nelle sale giochi e nei bar.

Sicuramente avrete speso molte monetine dietro uno dei vostri cabinati preferiti con dei titoli che oggi considereremmo magari vetusti ed in giocabili, ma probabilmente invece spenderemmo volentieri ancora adesso qualche monetina per uno di quei tavoli inclinati con due pulsanti ai lati pieni di lucine colorate e di coinvolgenti effetti sonori nonché di una biglia d’acciaio da tenere d’occhio affinché non cada in basso e ponga termine al nostro divertimento.

Giochi della memoria, Jurassic Park


La scorsa settimana per la rubrica dei giochi della memoria con Primal Rage abbiamo affrontato un argomento che probabilmente sarà stato uno dei vostri interessi maggiori durante l’infanzia e la prima adolescenza per il fascino eccezionale che la preistoria e il popolo animale che regnava incontrastato in quel periodo può suscitare in una persona che può al giorno d’oggi semplicemente immaginare, in base agli studi fatti, quello che poteva essere il mondo allora.

Il mondo dei dinosauri ha sempre un forte ascendente ed un grande potere seduttivo visto che ancora oggi sappiamo poco riguardo la loro sparizione ed il loro modo di vivere. Molte volte l’argomento è stato preso in considerazione da serie tv, cartoni animati e specialmente film, tra cui, spicca di certo dal mucchio, un certo Jurassic Park a sua volta ispirato dall’omonimo libro di Michael Crichton e diretto dal grande Steven Spielberg.

Giochi della memoria, Primal Rage


Le femminucce forse non sono così appassionate di questo mondo preferendo ambientazioni più colorate e fumettose, inserendosi in contesti pacifici e rilassati, ma il pubblico di maschietti giovanissimi sicuramente ha avuto un periodo di forte attrazione, durante la propria crescita, riguardo il mondo della natura e dei cambiamenti che ha fatto il mondo, partendo dall’era primitiva fino a piombare nei giorni nostri dove la tecnologia impera.

Uno dei momenti della storia evolutiva del mondo sicuramente più affascinanti ed interessanti, in special modo per gli occhi di un giovanissimo è il periodo in cui quei grossi lucertoloni ormai estinti imperavano sul pianeta. L’epoca dei dinosauri, quei fantastici animali preistorici che erano presenti in tutto il loro splendore rispettando il ciclo della vita e non tradendo mai la legge del più forte, tra dinosauri feroci e quelli più pacifici.

Giochi della memoria, Dynamite Headdy


Negli ultimi anni, i giochi che sono nelle vetrine dei negozi hanno quasi sempre una caratteristica in comune, soprattutto se si tratta di avventure o giochi in cui la componente d’azione è uno dei perni centrali del titolo in questione. Infatti sempre più spesso le case di produzione cercano di avvicinare i giochi di oggi alla realtà vera e propria sfoderando minacce che potrebbe tranquillamente essere reali e trame degne di kolossal hollywoodiani.

Nei tempi delle console a 16 bit invece, forse anche perché le console erano quasi ad esclusivo appannaggio di un pubblico decisamente più giovane, molti videogames erano contraddistinti da una componente più giocosa e fumettosa, a cominciare dalle ambientazioni spesso coloratissime e dal forte richiamo pressoché infantile, fino ai protagonisti che potevano essere animali antropomorfi oppure dei veri e propri pupazzi, per quanto letali.

Giochi della memoria, Sparkster: Racket Knight Adventures 2


A quanto pare i buffi animaletti assoldati come personaggi principali dei platform game che tanto erano di moda durante l’era delle console a 16 bit riuscivano a riscuotere un successo senza precedenti nonostante la meccanica di gioco non si discostasse più di tanto da un titolo all’altro e nonostante anche le ambientazioni fossero più o meno sempre le stesse, attraversando foreste incantante ed altre location ispirate agli elementi naturali.

Ecco quindi un fiorire di animali dalle specie più disparate, ma a trionfare, come sappiamo tutti è stato il famoso musetto di Sonic, il corridore di tutti i platform ai tempi del Sega Mega Drive ed ancora in auge sulle console attuali. Ma la scorsa settimana all’interno di questa rubrica vi abbiamo presentato Sparkster, un simpatico opossum che è stato protagonista di Rocket Knight Adventures, titolo di successo tanto da richiamare un seguito.

Giochi della memoria, Rocket Knight Adventures


Tutti gli appassionati di videogiochi che hanno qualche annetto alle spalle hanno probabilmente assistito, agli inizi degli anni ’90, l’arrivo su console di una sorta di roditore simpatico e colorato che, con la sola forza delle sue velocissime gambe, ha portato una ventata di freschezza nel genere platform, donando dinamicità e spessore ad un genere decisamente inflazionato nel panorama delle console a 16 bit di una volta.

Stiamo parlando di Sonic, la mascotte della Sega che è ancora protagonista di molti giochi disponibili per varie console, addirittura in associazione con Mario, l’altro pilastro del mondo videoludico. Ma se pensate che Sonic sia l’unico animaletto di quel tipo ad essere stato protagonista di un platform game per Sega Mega Drive e Super Nintendo allora vi sbagliate di grosso perché c’è stato anche il simpaticissimo Sparkster.

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