Giochi della memoria, Dynamite Headdy

di Redazione 1


Negli ultimi anni, i giochi che sono nelle vetrine dei negozi hanno quasi sempre una caratteristica in comune, soprattutto se si tratta di avventure o giochi in cui la componente d’azione è uno dei perni centrali del titolo in questione. Infatti sempre più spesso le case di produzione cercano di avvicinare i giochi di oggi alla realtà vera e propria sfoderando minacce che potrebbe tranquillamente essere reali e trame degne di kolossal hollywoodiani.

Nei tempi delle console a 16 bit invece, forse anche perché le console erano quasi ad esclusivo appannaggio di un pubblico decisamente più giovane, molti videogames erano contraddistinti da una componente più giocosa e fumettosa, a cominciare dalle ambientazioni spesso coloratissime e dal forte richiamo pressoché infantile, fino ai protagonisti che potevano essere animali antropomorfi oppure dei veri e propri pupazzi, per quanto letali.


Proprio seguendo quest’ultimo filone nacque il titolo conosciuto come Dynamite Headdy, un simpaticissimo platform game che venne reso disponibile per Sega Mega Drive e Game Gear nonché tornato in auge negli ultimi anni grazie ad alcune collection o download sia su Xbox 360 che per Wii. Il titolo non si allontanava dallo stereotipo classico del platform d’annata con un protagonista decisamente buffo e una meccanica di gioco semplice e divertente.

Headdy, il personaggio principale del gioco, decide di difendere la città dei pupazzi a cui appartiene, dalle grinfie del temibile King Dark Demon attraversando così varie ambientazioni di North Town, il regno dei pupazzi. La suddivisione dei livelli in sottocapitoli poneva Dynamite Headdy in forte paragone con Sonic, strutturato esattamente allo stesso modo, ma il porcospino blu della Sega riuscì a rimanere stabile sul trono nonostante la godibilità innegabile di Headdy.

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