Playstation 3, boom di vendite nel periodo natalizio


E’ gennaio inoltrato ormai, il freddo continua a farci compagnia più o meno in qualunque posto d’Italia e il 2010 che abbiamo salutato da qualche giorno ha aperto le porte per accompagnarci lungo i suoi 12 mesi, il tutto dopo aver abbandonato, purtroppo e per fortuna sotto certi versi, le tanto attese ma spesso tanto odiate vacanze natalizie, quei periodi in cui l’atmosfera gioiosa e serena deve essere all’ordine del giorno quasi obbligatoriamente.

File infinite di parenti mai visti prima che bussano festanti alle nostre porte, dolci tipici che appaiono come per magie sulle nostre tavole imbandite di ogni manicaretto sapientemente preparato dalle donne di casa e un albero tutto luccicante che fa bella mostra di sé in salotto, custode dei tanti regali impacchettati che hanno atteso soltanto la mezzanotte per poter essere scartati con avidità e lasciar trapelare cosa celasse la carta natalizia che l’avvolgeva.

New Super Mario Bros Wii, per Miyamoto un bestseller come Wii Sports


E’ innegabile che lui possa essere considerato come un vero e proprio simbolo, non soltanto della grande compagnia di sviluppo di console per videogiochi e di gustosi titoli che da anni divertono il folto pubblico di appassionati di videogames, ma più ampiamente anche dell’intera industria videoludica visto il grande successo che i suoi titoli hanno riscosso nel tempo e tutta la versatilità di cui, un protagonista come lui, è dotato.

Si tratta ovviamente di Mario, la simpatica mascotte della Nintendo, una vera icona del mercato videoludico: un semplice ometto baffuto tipicamente italiano che è riuscito saltellando qua e la a vendere milioni e milioni di copie anche cambiando decisamente genere nel corso degli anni, spostandosi dai classici platform alle avventure più intriganti e complesse, passando per picchiaduro in stile puramente arcade e ironiche corse sui go-kart con la sua combriccola di amici e nemici.

Wii Sports Resort, grandi successi di vendita anche in America


Dimenticate i classici platform che hanno avuto grandissima fortuna ai tempi delle console a 16 bit e che vedevano come protagonisti dei beniamini dei cartoni animati oppure dei buffi animali dalle sembianze antropomorfe pronti a saltellare di qua e di la per raccogliere bonus e caracollare sulla testa degli ignari nemici. Scordatevi anche i frenetici picchiaduro sia in 2D che in 3D che hanno ancora moltissima fortuna sia sulle console casalinghe che su quelle portatili.

Alla larga anche gli sparatutto più adrenalinici che ci mettono nei panni di soldati o di agenti segreti pronti a fare irruzione nelle basi nemiche, ma dimentichiamo anche tutta la serie di survival horror che infestano di timore e paura tutte le nostre macchine da gioco tra fantasmi che spuntano all’improvviso dalle pareti e zombie assetati di sangue che non vedono l’ora di assaggiarci. Via tutto ciò per un re incontrastato che si è fatto largo nel mondo delle console.

Wii Sports Resort, grande successo di vendita in Giappone


E’ stato uno dei titoli di punta per il lancio di una console innovativa ed originale che ha segnato il ritorno in campo in fatto di macchine da gioco di una grandissima casa di produzione che, mentre regnava regina incontrastata nella realizzazione di titoli per console, aveva subito dei duri colpi per un paio di generazioni non amatissime dal pubblico videoludico e che davano poche chance per un ritorno in grande stile della signora con la grande N.

Sicuramente avrete capito che stiamo parlando della Nintendo, leader sul mercato del gioco per console tornata prepotentemente alla ribalta dopo i brutti periodi di Nintendo 64 e Gamecube, grazie alle ottime idee che hanno fatto breccia nel cuore degli appassionati di videogiochi, lanciando sul mercato la Wii, console capace di avvicinare anche persone che prima di allora non avevano mai preso in mano un controller.

The Sims 3, 1.400.000 copie vendute solo nella prima settimana


Ci sono dei titoli che sono considerati come giochi veri e propri, seguendo il senso classico del termine con una struttura semplice e determinata, adatta ad essere classificata in un genere prestabilito e con una linearità abbastanza definitiva. Ma ci sono anche degli altri titoli che sarebbe meramente riduttivo definirli dei semplici giochi visto che rappresentano vere e proprie esperienze videoludiche che vanno oltre il semplice concetto di videogame per console.

Uno tra questi è sicuramente The Sims, un marchio che fin dal primo ingresso nel mondo dei personal computers si è fatto notare per un particolare non indifferente, infatti il gioco non offriva una semplice serie di missioni da soddisfare come chiunque poteva facilmente immaginare, ma ci dava la possibilità di intraprendere una vera e propria vita virtuale che ci ha incollato ai nostri monitor per ore ed ore seguendo i nostri “simmini”.

The Last Remnant, le vendite americane battono quelle giapponesi


Per molti anni il mercato occidentale è stato brutalmente depredato di una moltitudine di giochi che facevano impazzire il Giappone ma che per alcuni strani motivi, nel resto del mondo non hanno mai visto la luce. Non stiamo parlando di quei titoli assurdi dove le meccaniche di gioco sono totalmente fuori gli standard europei ed americani o riguardano personaggi ed eventi famosi soltanto nel paese del sol levante, ma di un genere ben preciso.

Quel genere, forse l’avrete capito, è quello dei giochi di ruolo che purtroppo fino a poco tempo fa facevano moltissima fatica ad essere distribuiti in una versione a noi più affine linguisticamente costringendo gli appassionati a dei costosi acquisti direttamente dal mercato d’importazione oppure a rinunciare totalmente al divertimento che questo filone ci garantisce da sempre. Per fortuna l’idea che agli occidentali i giochi di ruolo non piacciono è stata accantonata.

Resident Evil 5 supera i cinque milioni di copie vendute


Chi poteva immaginare che il gioco lanciato dalla Capcom sull’ormai alquanto obsoleta prima generazione di console Playstation potesse raggiungere dei livelli di celebrità e di successi di pubblico e di critica così alti da lanciare una vera e propria moda, prefissando un genere ben determinato e raggiungendo il cuore dei fans in modo così possente e costante, tanto da rendere l’uscita di ogni nuovo gioco una festa?

Probabilmente nessuno visto che il lancio di un nuovo titolo, specialmente se non si tratta di un seguito ufficiale ma di un gioco totalmente inedito è sempre un salto nel buio, ma la prima indimenticabile avventura di Resident Evil ha davvero segnato la storia fondendo il classico gioco dell’orrore già in voga negli anni precedenti con un’emozione spaventosa che ormai è racchiusa in un nuovo unico genere battezzato survival horror.

Wii Sports batte il record di vendite di Super Mario Bros


Molti di voi saranno forse troppo piccoli per ricordare l’ingresso nel mondo delle console di un personaggio che poi ci sarebbe rimasto come a casa propria, apparendo in varie forme e generi diversi rivelandosi anche particolarmente versatile, abbandonando il classico filone di giochi con cui ha iniziato a mostrarsi al pubblico videoludico, affacciandosi, spesso insieme alla sua nutrita cricca, in altri titoli decisamente diversi.

Si tratta di Super Mario Bros, il primo gioco ufficiale in cui Mario è stato il protagonista assoluto, un idraulico baffuto di origine italiana che saltellava da un tubo all’altro schiacciando funghi e superando livelli a scrolling orizzontale, niente di più semplice. Eppure quello fu il gioco di maggior successo di critica, di pubblico e soprattutto di vendite, battendo ogni concorrente grazie all’immensa giocabilità rimasta imbattuta fino ad oggi.

Final Fantasy, la saga supera gli 85 milioni di copie vendute


Se dovessimo chiedervi quale sarebbe il genere che più vi appassiona, probabilmente avremo delle belle difficoltà a racimolare ogni giudizio e stilare una vera e propria classifica dello stile più interessante secondo voi. Più che altro ci sono videogiocatori che si dividono in due categoria primarie, ovvero quelli che adorano i giochi ricchi di adrenalina e di azione ed altri che amano invece i giochi più riflessivi pieni di scoperte e di strategie.

Chi vota per questo secondo filone probabilmente amerà alla follia i giochi di ruolo, quei titoli in cui spesso occorre passare molto tempo andando a zonzo lungo infinite praterie o dungeon oscuri con il bisogno di eliminare un bel po’ di nemici attraverso gli antipatici combattimenti casuali, aumentando così il numero di punti esperienza ed acquisire maggiori abilità ed elevando le statistiche personali dei membri che compongono il nostro party.

Wii, console campione di vendite in Giappone straccia le concorrenti


La Nintendo è sicuramente stata una di quelle case di sviluppo di videogiochi per console e delle stesse macchine da gioco che ha lasciato un segno nella storia del videogioco e continua ancora oggi a disseminare delle ottime perle che di sicuro verranno ricordate dai moltissimi appassionati che giorno dopo giorno scoprono le novità che la grande N è in grado di regalarci, tra annunci a sorpresa e graditi ritorni.

Chi di voi ha qualche anno in più sulle spalle ed ha vissuto in pieno l’era delle console a 16 bit, ricorderà probabilmente quanto la Nintendo potesse essere uno dei colossi del duopolio allora condiviso con la Sega grazie al lancio sul mercato di una potente macchina da gioco come il Super Nintendo che ancora oggi viene ricordato come una delle piattaforme su cui potevamo provare alcuni dei migliori titoli allora in circolazione.

Categorie Wii

Madworld e il flop di vendita, la violenza non paga più?


Secondo voi un gioco come Mortal Kombat, senza l’alto tasso di violenza pressochè gratuita e tutti i litri di sangue che vengono sparsi per le arene di gioco durante i combattimenti, riuscirebbe ad avere lo stesso fascino e lo stesso successo che ha ottenuto negli anni con i vari titoli che compongono l’intera saga? Senza le spietate fatality, Scorpion e Sub Zero sarebbero ancora così famosi ed amati dal pubblico videoludico?

Tra chi dirà si e chi dirà no probabilmente la verità sarà nel mezzo perché è ingiusto vietare a prori la violenza all’interno dei videogiochi se il titolo può beneficiarne, ma al tempo stesso non bisogna strafare visto che ciò non solo è deleterio per la giocabilità in sé che finirà per contare più sugli ettolitri di sangue versato che sulla vera tecnica, ma ciò desterebbe anche i classici ben pensanti e le associazioni a difesa di minori che storceranno il naso.