Giochi della memoria, Crazy Chase


Molti di voi che avranno qualche annetto in più sulle spalle ricorderanno presumibilmente la miniserie tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King che sconvolse di paura i bambini e gli adolescenti dell’epoca a causa della ferocia e dall’espressività del temibile protagonista negativo, un arcigno pagliaccio che incuteva timore soltanto a guardarlo sfoggiando una serie di denti aguzzi e pericolosi tentando il suo pubblico giovanissimo.

La serie in questione prendeva il titolo di It e lasciò un segno in molti ragazzi che dal giorno della visione del capolavoro di Stephen King non vollero più vedere un pagliaccio, nonostante i clown siano in realtà delle maschere dolci e ingenue, dei simpatici protagonisti del circo che attraverso una serie di mute performance divertono da sempre grandi e piccini con piccoli meccanismi quasi sempre identici riuscendo a strappare un sorriso a tutti.

Neverwinter Nights 2: Mysteries of Westgate, una nuova espansione

 In molti aspettavano l’ennesima espansione di Neverwinter Nights 2, ma forse sarebbe stato meglio continuare a giocarci senza. Infatti giocare a Mysteries of Westgate dopo aver giocato a Storm of Zehir è un pò come fare qualche passo indietro, ma ciò non vuol dire che è tutto da buttare. Quello che ci lascia un pò perplessi è la storyline di questa nuova espansione, ma guardiamo il tutto più da vicino.

La nostra storia comincia con una maschera che abbiamo trovato nelle avventure precedenti. Questa fantomatica maschera ci provoca delle visioni alquanto inquietanti, ma, a parte questo e il fatto che tutti ne parlano in continuazione, ci metteremo poco a dimenticarci persino dell’esistenza di quest’ultima. La trama quindi diventa ingarbugliata e piena di personaggi che si rivelano inutili man mano che andiamo avanti nel gioco.

Amazon inizia a vendere codici per scaricare giochi Wiiware


Stanchi della vostra routine quotidiana fatta di studio frenetico per poter superare una cocente interrogazione con il prof più arcigno di tutta la sezione o con l’assistente universitario più antipatico che la facoltà possa avere? O ancora stufi di subire le angherie del vostro capo in ufficio e non trovate un appoggio morale nei colleghi che al contrario si prostrano dinnanzi alla magnificenza dell’antipatico boss che si aggira tra le scrivanie?

Uno dei rimedi più azzeccati è probabilmente quello di uscire e fare shopping, andare per negozi scorazzando allegramente ed acquistando magari qualcosa che nemmeno ci è tanto utile, ma provare il gusto di portarsi a casa un piccolo oggetto tanto da sopperire alle angherie subite e coccolarci con un regalo scelto, ammirato e confezionato con le nostre stesse mani e totalmente affine quindi ai nostri personalissimi gusti.

Wii, console campione di vendite in Giappone straccia le concorrenti


La Nintendo è sicuramente stata una di quelle case di sviluppo di videogiochi per console e delle stesse macchine da gioco che ha lasciato un segno nella storia del videogioco e continua ancora oggi a disseminare delle ottime perle che di sicuro verranno ricordate dai moltissimi appassionati che giorno dopo giorno scoprono le novità che la grande N è in grado di regalarci, tra annunci a sorpresa e graditi ritorni.

Chi di voi ha qualche anno in più sulle spalle ed ha vissuto in pieno l’era delle console a 16 bit, ricorderà probabilmente quanto la Nintendo potesse essere uno dei colossi del duopolio allora condiviso con la Sega grazie al lancio sul mercato di una potente macchina da gioco come il Super Nintendo che ancora oggi viene ricordato come una delle piattaforme su cui potevamo provare alcuni dei migliori titoli allora in circolazione.

Categorie Wii

Duke Nukem Forever, screenshot prima dell’addio?

A poche ore dall’annuncio relativo all’imminente bancarotta di 3D Realms, Tramell Isaac e Layne Johnson, rispettivamente art director e concept artist di Duke Nukem Forever, hanno pubblicato sui loro blog degli screenshot e dei disegni relativi al titolo del “Duca” che – molto probabilmente – non vedrà mai la luce.

Annunciato per la prima nel lontanissimo 1997, Duke Nukem Forever ha subito una serie infinita di rinvii fino ad arrivare allo stato attuale, uno stato di incertezza assoluta. La maggior parte dei mass media dedicati al settore videoludico ritengono che il titolo sia ormai cancellato, qualche sviluppatore del gioco parrebbe riservare ancora qualche speranza circa la realizzazione del titolo.

La verità la scopriremo a breve. Intanto, eccovi le immagini promesse. Dopo il salto.

La 3dRealms in bancarotta: è un addio al Duca?

Ebbene si. La società statunitense, meritevole di aver creato gioielli quali Duke Nukem, Prey ed aver pubblicato titoli storici come Wolfenstein 3D, Commander Keen e Wacky Wheels, è in procinto

Red Dead Redemption: open-world western da Rockstar

 Dopo Red Dead Revolver (che in realtà non è propriamente attribuibile alla Rockstar Games dato il passaggio da Capcom all’odierna software house) ecco un altro titolo ambientato nel vecchio West. A differenza del suo predecessore, incentrato su un gameplay decisamente più stage-based e/o platform, Red Dead Redemption si propone come un gioco open-world. Rockstar Games ha dichiarato che il mondo in cui ci troveremo è uno dei più grandi mai creati e che la libertà d’azione sarà immensa.

In questo episodio di Red Dead non controlleremo Red Harlow, il protagonista del primo titolo, ma John Marston: un ex fuorilegge che ha messo su famiglia interrompendo cosi la sua vita piena di avventure, di problemi e di viaggi. Una volta iniziato il gioco il passato del nostro protagonista bussa alla porta e saremo costretti a lasciare la nostra vita tranquilla.

Tales of Symphonia, in ritardo in Europa ma con tanti extra


Il gioco di ruolo nel nostro paese purtroppo non ha questo grande risalto come accade in una nazione come il Giappone dove questo genere è amato ed ammirato e può vantarsi un numero di accaniti appassionati davvero mirabolante, capaci di sviscerare un titolo appartenente a questo filone in modo quasi inquietante, andando a stanare i mostri più segreti e tentando di recuperare ogni arma nascosta ed abilità difficile da ottenere.

Da noi girano maggiormente i titoli d’azione e d’avventura in cui la componente dinamica la fa da padrona, privilegiando quindi alcuni tipi di giochi rispetto ad altri. Questo spesso ha significato il mancato arrivo di alcune perle che avrebbero fatto la felicità di quella “minoranza” che invece stravede per questo genere e che invece deve, per così dire, accontentarsi dei capitoli delle saghe più note come quella di Final Fantasy su tutte.

Madworld e il flop di vendita, la violenza non paga più?


Secondo voi un gioco come Mortal Kombat, senza l’alto tasso di violenza pressochè gratuita e tutti i litri di sangue che vengono sparsi per le arene di gioco durante i combattimenti, riuscirebbe ad avere lo stesso fascino e lo stesso successo che ha ottenuto negli anni con i vari titoli che compongono l’intera saga? Senza le spietate fatality, Scorpion e Sub Zero sarebbero ancora così famosi ed amati dal pubblico videoludico?

Tra chi dirà si e chi dirà no probabilmente la verità sarà nel mezzo perché è ingiusto vietare a prori la violenza all’interno dei videogiochi se il titolo può beneficiarne, ma al tempo stesso non bisogna strafare visto che ciò non solo è deleterio per la giocabilità in sé che finirà per contare più sugli ettolitri di sangue versato che sulla vera tecnica, ma ciò desterebbe anche i classici ben pensanti e le associazioni a difesa di minori che storceranno il naso.

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