
Era l’ormai lontano 1996 e la Bandai mise sul mercato un oggettino a forma di uovo che consentiva di allevare una specie di esserino virtuale del tutto dipendente da noi. Il nostro compito era quello di gestire ogni sua necessità dandogli da mangiare in determinati orari, lavarlo dopo aver espletato le sue funzioni fisiologiche e così via. Quell’esserino poteva prendere sembianze diverse a seconda del nostro trattamento. Ma davvero non avete mai sentito parlare di Tamagotchi?
Da fenomeno di culto in Giappone si è trasferito successivamente anche nel nostro paese sparendo quasi nel nulla, fino all’ingresso del mondo dei Tamagotchi sulle console, stavolta non per allevare strane creaturine quanto per curarne gli interessi finanziari. Sembra assurdo che siano già usciti ben 2 giochi dedicati allo pseudo-pulcino più allevato dai ragazzini eppure è in arrivo anche il terzo capitolo della saga di Tamagotchi Connection: Corner Shop.








