Street Fighter e Resident Evil su Nintendo 3DS non prima di aprile 2011


Se vi chiedessimo quali per voi siano stati i giochi più amati tra tutti quelli che hanno visto la luce e le cui saghe magari continuano ancora oggi ad interessare la comunità videoludica internazionale con nuovi capitoli entusiasmanti esattamente come il primo che solcò anni fa i mari dell’intrattenimento videoludico, voi cosa rispondereste? Siamo quasi sicuri che molti di voi menzionerebbero due titoli importanti appartenenti alla stessa compagnia.

Il primo potrebbe essere un qualsiasi esponente della casta di Street Fighter, uno dei più apprezzati picchiaduro di vecchia scuola che può vantare ormai un quarto capitolo ufficiale e tutta una serie di numerose versioni alternative e remixate pronte a riempire di divertimento ogni momento passato in compagnia della nostra console di fiducia. L’altro gioco, come abbiamo detto più su, potrebbe appartenere alla stessa casa di sviluppo, ovvero la Capcom.

Capcom, a causa della crisi spremerà i suoi titoli di punta


Di recente la saga di picchiaduro a due dimensioni più famosa del globo terrestre è stata la protagonista indiscussa del panorama appartenente al suo preciso genere, tanto che l’attenzione di massa è stata spostato quasi interamente sul tanto celebrato ventennale del suo titolo di punta e dall’uscita di giochi appartenenti in via ufficiale alla saga o attività collaterali appena annunciate che hanno fatto venire l’acquolina in bocca ai numerosi fans.

La serie in questione è logicamente quella di Street Fighter, una gallina dalle uova d’oro per la Capcom che si è divertita, come sempre d’altronde, a spremere a dovere questo suo gioiello pur di vendere un numero di copie sempre maggiore. Nonostante questo, la Capcom di recente ha visto abbassare il numero di vendite di titoli provenienti dal suo regno, probabilmente quindi anch’essa vittima della crisi che invade ogni tipo di settore.

Haunted House, un ritorno dall’Atari 2006


Il mondo dei survival horror è ormai invaso da una vastità di titoli che possono accontentare senza ombra di dubbio i palati più esigenti, andando a sollazzare chi vorrebbe fare una carneficina di zombie pronti ad assalirci saltandoci al collo affamati come non mai, chi invece predilige il terrore creato dalle apparizioni improvvise di fantasmi di varia natura e chi invece desidera annientare un’armata di creature orripilanti partorite da chissà quale mente malata.

In ogni caso quello dei survival horror è un genere che riesce ad appassionare come non mai, ma come abbiamo detto più volte, il filone è stato semplicemente rinverdito dall’arrivo di un vero esemplare di razza come Resident Evil, ma bisogna dire che questa struttura di gioco era ben presente anche sulle console di vecchissima generazione, creando così una sorta di spaventoso piacere che incuriosiva molti appassionati dell’epoca.

Resident Evil 6, Jun Takeuchi non ci lavorerà


Il carattere da bello e tenebroso ma con l’indole forte e temeraria di Chris Redfield, associati alla grazia e alla dolcezza nonché al forte senso del dovere e alla capacità di districarsi anche nelle situazioni più pericolose di Jill Valentine, sono stati alcuni elementi principali che hanno reso quel gran capolavoro che fu il primo Resident Evil una vera pietra miliare nel settore dei survival horror, andando poi ad aprire le strade ad altri esimi colleghi.

Più o meno riusciti nel complesso, molti sono i giochi che hanno visto la luce dopo l’arrivo degli affamati zombie sulla prima Playstation, ma il caro vecchio Resident Evil è sicuramente sempre ai primi posti per quanto riguarda il forte impatto che offrì all’impreparato popolo videoludico, terrorizzato dalle scene incluse nel gioco dalla Capcom. E ora Resident Evil ha fatto sbocciare da un po’ il quinto capitolo, toccando punte prima impensabili.

Vanquish, confermata la data di uscita europea


Lo abbiamo visto all’opera più o meno di recente con il quinto capitolo di una delle saghe più spaventose, ma proprio per questo più amate nel panorama videoludico internazionale. Un nuovo episodio di grande spessore del mostro sacro che prende il nome di Resident Evil che ci ha portato in un nuovo continente, nell’Africa più nera, modificando di botto le ambientazioni classiche a cui il survival horror principe del genere ci aveva abituato.

Pensavamo quindi che dopo un lavoro enorme come quello che c’è dietro un gran bel gioco come Resident Evil 5, un impegno decisamente forte anche per un mostro sacro del settore videoludico come Shinji Mikami. L’uomo che c’è dietro il progetto del celeberrimo survival horror però a quanto pare è piuttosto instancabile visto che dopo i pregi del nuovo episodio di Resident Evil, come saprete, ha già sparato la sua nuova attesissima cartuccia.

Giochi di ruolo giapponesi, Shinji Mikami dice la sua


Il mondo videoludico pian piano ha allargato le sue ali e si è imposto come un genere di intrattenimento che ha lentamente appassionato un numero di persone davvero impressionante, variando il target di utenza praticamente ad ogni tipologia, dai giovanissimi che praticamente già nascono con un controller in mano, fino a chi ama divertirsi anche se ha qualche anno in più, approfittando magari di alcuni giochi dalle tematiche più adulte.

Spaziando dal Giappone, all’Europa, all’America, è comprensibile aspettarsi anche dei gusti diversi in fatto di videogames, indipendentemente dall’età anagrafica degli utenti che abitano i vari paesi del mondo. Ci sono quindi alcuni generi che hanno facilmente preso piede nel paese del sol levante come nel nuovo continente, ma invece altri che hanno fatto fatica fin dal primo momento ad imporsi, facendo rinunciare spesso i distributori ad esportare titoli in altri paesi.

Virgin Gaming, dopo il silenzio la compagnia torna in pista


Nel mondo delle console ci sono dei marchi ricorrenti che i giocatori ben conoscono e tanto ammirano perché appartengono a delle grande compagnie di sviluppo che negli anni sono riuscite a regalarci delle perle indimenticabili per i nostri pomeriggi e le serate di divertimento con gli amici, permettendoci di collezionare delle meraviglie videoludiche tutto da gustare. Ma purtroppo succede che a volte queste grandi compagnie facciano perdere le loro tracce.

E’ stato il caso della Virgin, una storica etichetta che molto ha avuto da dire negli anni ’80 e negli anni ’90, permettendoci di provare dei titoli molto interessanti e che ancora oggi fanno scendere una lacrimuccia ai nostalgici. Molti dei lavori della Virgin li abbiamo anche trattati nella rubrica dei giochi della memoria, come per esempio Lion King, la storia in formato videoludico del fiero Simba e della sua scalata a re della foresta direttamente dall’omonimo film Disney.

Suda51 e Shinji Mikami, a metà i lavori sul loro progetto segreto


Uno è il principe dell’originalità e della creatività per quanto riguarda l’intratteimento videoludico, elemento che di certo è importantissimo per un asso del suo mestiere, ovvero l’ideatore di videogames, capace di aver tirato fuori dal suo metaforico cilindro delle piccole perle che hanno fatto la sua fortuna come il particolare Killer7 nell’epoca della Playstation 2 e più di recente per No More Heroes, un gioco decisamente anomalo per la Wii.

L’altro è invece un apprezzato maestro che è stato capace di mettere in commercio un titolo, che risponde al nome di Resident Evil, che è stato capace di lanciare un genere che prima non era presente in modo così massiccio sulle macchine da gioco, introducendo l’effetto paura nelle sue creazioni, condite di zombie e creature mutanti che possono spuntar fuori da ogni angolo. Chi sono e cosa c’entrano questi due geni del mondo videoludico?

Alan Wake, ottima valutazione da una rivista spagnola


La febbrile attesa sta per fortuna per finire, facendo finalmente arrivare nei negozi un titolo già ampiamente annunciato e di cui anche noi ci siamo ampiamente occupati, dedicando lo spazio che merita un piccolo capolavoro annunciato che prende posto serenamente tra i più spaventosi survival horror che possano essere ospitati sulle nostre console, con atmosfere da brivido a metà strada tra la più cruda realtà e l’onirico mondo della fantasia.

Il titolo in questione è Alan Wake, un gioco che ci mette al comando di uno scrittore che si ritrova magicamente in una sorta di incubo, un po’ come quelli creati dalla sua stessa penna mentre è al lavoro, con il tragico obiettivo di dover ritrovare la propria compagna persa chissà dove nella città oscura in cui è ambientato l’intero gioco. Grandi similitudini posso essere fatte con titoli altisonanti come Alone in the Dark o lo stesso Silent Hill.

Alan Wake, da MMO a survival horror


Di survival horror ormai le nostre console sono veramente piene, rendendo il genere quasi inflazionato. La causa è sicuramente da ricercare nel grandissimo successo ottenuto da quello che in molti considerano il vero apripista del genere, ovvero Resident Evil, il prezioso gioiellino della Capcom, nonostante anche nel passato ci fossero numerosi titoli dalle atmosfere terrorizzanti che però mai riuscirono ad incarnare una simile magia spaventosa.

Da quel giorno infinite furono le soluzioni adottate per bissare quel successo, come l’arrivo di giochi in cui fantasmi da incubo scorazzavano liberamente per magioni orientali dall’aspetto desolato e fatiscente, mostrandosi in apparizioni degne di una pellicola horror nipponica, o ancora ambientazioni che sembrano partorite dalla mente di un pazzo schizofrenico, con mostri di ogni specie e mutazioni genetiche anomale.

Shinji Mikami farà il mentore col suo nuovo studio


E’ dovuta alla sua mente creativa la nascita di quello che universalmente viene considerato un po’ come il capostipite dello sviluppo di un nuovo genere etichettato come survival horror, grazie al lancio sul mercato del primo spaventoso Resident Evil che ha portato le vette del terrore provato grazie ad un gioco per console a livelli prima inesplorati, donando poi linfa vitale da pompare per rendere indimenticabile quasi ogni capitolo dell’intera saga.

Attualmente è al lavoro su un nuovo progetto che vi abbiamo già presentato e che prende il nome di Vanquish, un nuovissimo sparatutto in terza persona dalle atmosfere tipicamente hi-tech dove i robot giocano un ruolo fondamentale, il tutto condito dalla grande maestria che soltanto un vero genio del mondo delle console come lui può iniettare in un nuovo gioco in fase di sviluppo che è già tanto atteso dalla comunità videoludica mondiale.

Capcom, un grande anuncio previsto per aprile


Negli ultimi mesi il suo lancio ha strabiliato gli accaniti sostenitori di un genere sempre di moda come quello dei picchiaduro, andando a piazzare ancora una volta sotto luminosi riflettori, una delle saghe più amate e celebrate degli ultimi anni, una di quelle capaci di attraversare le varie generazioni di console come se niente fosse, tra sporadici capitoli ufficiali e un gran numero di edizioni speciali con varie aggiunte di personaggi segreti e modalità extra.

Si tratta chiaramente di quel gioiello chiamato Street Fighter, che la Capcom ha adeguatamente festeggiato per il suo ventesimo compleanno, lanciando sul mercato, dopo anni di assenza rispetto al capitolo precedente, Street Fighter IV, un nuovo episodio presentato in una veste decisamente inedita che gioca su un dettaglio grafico decisamente innovativo ed affascinante. Non da meno arriverà a breve Super Street Fighter IV, versione potenziata del suddetto titolo.

Vanquish, svelato il nuovo progetto di Shinji Mikami


La paura incontrastata che abbiamo provato quando il primo zombie ha tentato di avvicinarsi a noi con fare famelico e con le braccia allungate per poterci acchiappare meglio è entrata sicuramente a fare parte di quel vasto bagaglio di emozioni provate grazie ai nostri videogiochi preferiti e che conserveremo gelosamente nel cuore. I numerosi appassionati alla saga che ci vede fronteggiare eserciti interi di zombie, ben capiscono questo forte sentimento.

La serie che prendiamo in considerazione è chiaramente quella di Resident Evil, quello che è comunemente inteso come il capostipite della nascita del genere esatto dei survival horror, trasformando la tipica avventura in qualcosa di più, tingendo di nero una storia tutto sommato già vista e sentita, ma riuscendo a condire il tutto con tanta carica ansiogena e paura vera per qualunque rumore sentito in lontananza e qualunque porta da aprire lentamente.

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