Last Window Midnight Promise, un video del giallo su Nintendo DS


Ci sono molti giochi nel vasto universo videoludico che utilizzano i più svariati metodi per sorprendere visivamente lo smaliziato giocatore di turno. Se una volta si chiudeva un occhio sulla realizzazione tecnica del prodotto che poteva purtroppo contare su una potenza alquanto limitata della macchina che ospitava il gioco, ora non si può non pretendere quanto meno un livello di animazione particolarmente elevato e una grafica perfetta.

Per soddisfare queste richieste ormai obbligatorie sono tanti i metodi che vengono utilizzati, cercando di stupire ogni volta il giocatore con degli effetti particolarmente estasianti. Se diamo un’occhiata ai picchiaduro non mancheranno di certo giochi di luce e coreografiche mosse spettacolari per rendere ancora più godibile la riuscita di un attacco speciale da parte di un personaggio selezionabile e così via per molte altre tipologie di titoli.

Miyamoto, per lui il 3D nei giochi non è fondamentale


Le nuove leve dell’intrattenimento videoludico, quei ragazzi troppo giovani per aver vissuto gli anni d’oro della prime console delle nuovissime generazioni e il tanto infuocato scontro tra i gioielli a 16 bit di Sega e Nintendo, sono abituati dalle case di sviluppo attuali a ricercare sempre dei giochi che abbiano come minimo una grafica da urlo che possa addirittura creare qualche difficoltà nella distinzione tra le sequenze animate di gioco e le fase interattive vere e proprie.

Insomma è quasi d’obbligo per una certa fetta di pubblico avere un gioco graficamente ineccepibile, che permetta di vivere un’esperienza al limite del cinematografico e di puntare tutto sull’impatto estetico dei titoli. Tutto ciò però stride con l’altra fazione di appassionati di videogiochi che invece difende strenuamente tutto quello che c’era prima dell’avvento dei titoli di nuova generazione, quando i contenuti tecnici non erano così pomposi e perfetti.

Toshinden, un lungo video festeggia il ritorno su Wii


Quella di Tekken è sicuramente una delle serie di picchiaduro in tre dimensioni che ha generato più entusiasmo all’interno della vasta popolazione videoludica grazie ai vari motivi che rendono oggettivamente la saga molto interessante e godibile sotto ogni aspetto, dalla grafica man mano sempre più fluida e dettagliata per ognuno dei protagonisti e delle ambientazioni, fino all’attenzione per gli stili di combattimento di ogni protagonista differenziandoli a dovere.

E per l’appunto un cast di personaggi che è di tutto rispetto, tra punte d’ironia come orsi e canguri combattenti, nonché lotte fratricide tra componenti della stessa famiglia attraversando intere generazioni di lottatori. Tekken è stato anche uno dei primi esperimenti che hanno reso possibile il passaggio dei picchiaduro dalle due alle tre dimensioni, da quando quel primo capitolo, ormai lontano nel tempo, vide la luce sulla prima console Playstation.

Ghosts’n Goblins Gold Knights, il mito torna su iPhone


Quante volte ci siamo ritrovati nel mondo dei videogiochi a vestire i panni di un cavaliere senza macchia né paura che aveva l’arduo compito di attraversare interi territori irti di pericoli e di trappole di ogni tipo pur di raggiungere il suo obiettivo finale, ovvero quello di raggiungere la dimora dell’essere malefico di turno e di recuperare l’indifesa donzella che poi magari, come premio, sarà pronta a donarci il suo più profondo amore?

Sicuramente tantissime volte visto che si tratta di uno dei plot narrativi maggiormente sfruttati in ogni tipo di videogioco, dai giochi di ruolo fino ai platform, per non parlare delle avventure. Ma uno dei giochi di un tempo che maggiormente ha fatto di questa trama un punto di forza riuscendo a racchiudere in un’unica anima tutto il meglio degli elementi necessari per creare un gioco d’azione interessante e dalla giocabilità infinita fu Ghosts’n Goblins.

Ratchet & Clank A Crack in Time, prevista anche la collector’s edition


I giochi di una volta provvedevano alla presentazione di un singolo personaggio che doveva attraversare mille pericoli disseminati in numerosi livelli per poter raggiungere la fine della sua avventura e soddisfare così tutti i suoi obiettivi. Al massimo era concessa la possibilità di selezionare un protagonista tra una ridottissima rosa di personaggi che rappresentavano gli stereotipi classici dei vari eroi del mondo dei videogiochi.

Da un po’ a questa parte invece molto spesso il protagonista delle avventure è in realtà rappresentato da una coppia di eroi che parallelamente di aiutano l’un l’altro sfruttando le proprie caratteristiche per raggiungere ogni traguardo e portare a compimento ogni missione. Una di queste storiche coppie che da un po’ di fa compagnia nel mondo dei videogiochi grazie a delle frenetiche avventure in 3D è sicuramente quella formata da Ratchet & Clank.

Fighting Force presto su Playstation Store


Più volte abbiamo affrontato l’argomento con un pizzico di rammarico e con moltissima nostalgia meditando sulle tipologie di giochi che, attraverso il lungo cammino della storia dei videogiochi hanno purtroppo abbandonato i progetti delle case di sviluppo favorendo nuovi generi e nuove idee. Il vecchio cede obbligatoriamente posto al nuovo, approfittando del progresso tecnologico e dei nuovi mezzi che i programmatori hanno studiato per divertire il numeroso pubblico.

Tra i generi ormai dimenticati nel mondo dei videogiochi che probabilmente gli appassionati di nuova data nemmeno conoscono, è quello dei picchiaduro a scorrimento, un filone che ha annoverato moltissime pietre miliari delle console del passato. Come non citare un classico in versione Super Nintendo come Final Fight e come non menzionare il portentoso Streets of Rage che, con il suo secondo capitolo, ha toccato probabilmente l’apice di questo settore.

Sonic pronto a tornare al 2D?


La Sega è una di quelle compagnie che sicuramente col tempo non verrà mai dimenticata visto che è stata capace di lanciare sul mercato una serie di titoli decisamente interessanti e divertentissimi. Uno dei punti di forza della grande compagnia nipponica è anche l’idea di non fossilizzarsi su un unico genere magari molto apprezzato dal pubblico o particolarmente di moda in quel momento, ma spaziare da un filone all’altra proponendo vari prodotti con la stessa qualità.

Molti insomma sono i giochi che hanno segnato delle tappe fondamentali nella storia della Sega stessa, sia proponendoli sulle stesse macchine da gioco arrivate sul mercato dalla stessa compagnia, sia come software house programmatrice per altre console esistenti in quel periodo. Si ricorda sicuramente la magia di titoli come Shenmue, una vera e propria vita virtuale tra i vicoli del Giappone, offrendo una lista di attività e di situazioni apparentemente impensabili prima in un gioco.

I 10 migliori videogiochi pre-3d

Dalla nascita dei videogiochi nei primi anni 70, fino alla metà degli anni 90, il mondo conosceva solamente un tipo di intrattenimento videoulitico: il 2d. A partire dai primi giochi 3d, tutte le case produttrici si sono focalizzate su questo tipo di tecnologia. Come è giusto che sia, il mondo dei videogiocatori ha buttato via le vecchie console per far posto a quelle nuove: solamente pochi intenditori oramai si entusiasmano davanti ad un gioco 2d. Questa classifica è per chi ha nostalgia di quei tempi e non bada molto a ciò che un gioco può offrirci graficamente parlando e per chi magari vuol tornare sui propri passi e rispolverare qualche vecchia cartuccia, o qualche emulatore!

10° Posizione – Super Metroid (SNES)

 Samus Aran è alle prese con degli alieni che vogliono conquistare il mondo. Il gioco è abbastanza longevo e pieno di portali e labirinti. Potenziamenti e tecniche speciali ci entusiasmano in ogni minuto di gioco, sicuramente uno dei migliori della serie.

9° Posizione – Donkey Kong (Arcade)

 Un gioco che è entrato nella storia come uno dei migliori 2d. Uscito nel 1981 ha come protagonisti le due icone di maggior successo di casa Nintendo. Tutto quello che dobbiamo fare è raggiungere la principessa impersonando Jumpman, o come venne ribattezzato, Super Mario.

Rittai Picross, il gioco enigmistico in 3D arriva su Nintendo DS


I giochi enigmistici hanno da sempre un fascino particolari sulla nostra intelligenza e sulla nostra voglia di mettere alla prova il nostro quoziente intellettivo e la capacità di risolvere dei riflessivi giochi che troviamo sulle varie riviste del settore o in coda ai giornali quasi di qualunque tipo. Da quelli numerici a quelli tipicamente composti da lettere e parole da formare, da figure da ricostruire a rebus da risolvere.

Moltissimi sono i giochi con cui possiamo avere a che fare, dai classici cruciverba per intersecare parole collocabili negli spazi bianchi fino ad uno degli ultimi tormentoni arrivati direttamente dalla terra del sol levante che ci ha sollazzato la scorsa estate sotto l’ombrellone facendo impazzire chi non riusciva a capire il semplice meccanismo di incasellamento dei numeretti negli appositi spazi, il famigerato sudoku.

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