Uno Contro Cento, qualche possibilità per la versione italiana su XBLA?


Se ci capita di accendere la tv in questi giorni ci renderemo conto che a parte qualche raro programma che prende il via proprio nella stagione estiva, il tubo catodico è sempre più inquinato da un mare di repliche e di prodotti per l’intrattenimento comunemente definito low cost visto che il numero di persone ferme davanti alla tv cala drasticamente, facendo rinunciare però a chi è costretto a casa, un degno utilizzo del televisore di casa propria con trasmissioni interessanti.

Si sai, i format vincenti vengono lanciati prettamente nel periodo almeno autunnale in modo che possano vantarsi di un bacino d’utenza maggiore rispetto a quello estivo, ma a volte capita anche che dei giochi a premi lanciati durante i mesi più caldi, riesca ad interessare in modo particolarmente convincente. Uno fra questi è probabilmente quello che condusse Amadeus qualche tempo fa e che prendeva il titolo di “Uno contro cento”, direttamente dal format Endemol.

Madballs, le palle pazze sparano su Xbox Live


Se voi che leggete avete ormai raggiunto quasi la trentina e siete stati quindi dei bambini negli anni ’80, ricorderete sicuramente la sfilza di giochi che erano di moda in quegli anni, lanciati da pubblicità che sono poi rimaste come dei veri e propri miti, giochi che riuscivano a riunire piccoli gruppi di amichetti per trascorrere dei pomeriggi in completo relax con tanto sano divertimento, quando i videogiochi erano ancora quasi solo un’illusione.

Ora siamo abituati ad impugnare il controller e darci da fare salvando principesse rapita, sventando piani criminali, ripulendo dalla feccia nemica interi villaggi o semplicemente dedicarci virtualmente a qualche sport, e il tempo per i giochi materiali, tra quelli da tavolo e quelli che si potevano portare ovunque non c’è davvero più tempo, facendo rimanere solo come vecchi ricordi, quegli indimenticabili modi di divertirci con i giocattoli più strani.

Codies’ Ashes Cricket 2009, testimonial d’eccezione per il gioco


Il mondo della pubblicità è sicuramente uno di quelli più in evoluzione anno dopo anno o addirittura mese dopo mese visto che gli addetti ai lavori devono ogni volta inventarsi nuovi metodi ispirati alle correnti del marketing per poter lanciare prodotti e servizi, nuovi o rinnovati, per permettere ai diretti interessati di poter piazzare al meglio il proprio materiale. C’è una tecnica in particolare che non passa mai di moda e che viene ancora ampiamente utilizzata.

Si tratta dell’introduzione nella pubblicità di un determinato prodotto, di un testimonial, un personaggio famoso che invogli lo spettatore a provare un dato marchio, sfruttando la propria popolarità a vantaggio di chi vende. Questo avviene tranquillamente anche nel mondo dei videogiochi, non solo con i testimonial utilizzati per alcuni spot, ma per dei bei faccioni noti associati a dei marchi più o meno celebri.

Bust-a-Move Live, Puzzle Bubble arriva su Xbox Live


Il mondo dei videogiochi a volte è proprio strano. Quante volte ci è capitato di conoscere un personaggio perché lanciato da un gioco destinato ad una particolare console e poi lo abbiamo visto, completamente snaturato dal suo ruolo, in un altro videogames, catapultato in un contesto che non era assolutamente quello per cui l’avevamo conosciuto, ma che, strano a dirsi, riusciva comunque a donarci delle belle emozioni, forse anche migliori dell’episodio classico.

E’ successo per esempio tantissime volte alla mascotte di casa Nintendo, quel Mario, simpaticissimo idraulico italiano dal baffo sempre in vista e dalla divertente salopette rossa che è partito da un platform game per poi saltellare in varie avventure in tre dimensioni dedicandosi ogni tanto anche a qualche sfida automobilistica con tutta la cricca che si porta dietro, senza dimenticare le frenetiche risse da picchiaduro arcade in Smash Bros.

Captain Blood, torniamo a solcare i mari

 C’era un tempo un mare solcato da tagliagole, ladri e fuorilegge in cerca di tesori e navi da abbordare. Alcuni di questi pirati sono diventati leggenda e uno di questi è senza dubbio Captain Blood. Il personaggio in questione è il protagonista di 3 libri di Rafael Sabatini e ora 1C e SeaWolf sono riusciti a portare queste fantastiche storie su console. Captain Blood verrà rilasciato per Xbox 360 e PC alla fine di quest’anno e noi non possiamo fare a meno di illuminarvi sulle ultime novità a riguardo.

Naturalmente impersoneremo Captain Blood e solcheremo i mari dei Caraibi ai tempi della colonizzazione. Il gioco consisterà in varie missioni sia a terra che in mare. Nella demo presentata Captain Blood è, con la sua ciurma, sulla terra ferma per rifornirsi di provviste. Inevitabilmente verremo attaccati e saremo costretti a difenderci sia sull’isola che in mare. Il nostro protagonista avrà la possibilità di compiere attacchi semplici o potenti con la sua spada e di impadronirsi delle armi dei nemici.

Tales of Vesperia, a settembre arriva la versione Playstation 3


I giochi di ruolo sono uno di quei generi che spesso dalla massa veniva snobato ed evitato come se si trattasse di una tipologia di gioco noioso e dall’interesse limitato visto che non c’era la possibilità di ammirare paesaggi colorati e fumettosi come quelli dei platform e non c’era chiaramente l’adrenalina e la freneticità di uno sparatutto ricco di pathos e di azione, né tanto meno la valanga di attacchi speciali da attivare manualmente come in un picchiaduro.

Ma nonostante ciò i giochi di ruolo hanno sempre offerto quel pizzico di riflessione e di magia che hanno conquistato letteralmente un nutrito numero di videogiocatori occidentali rendendoli molto simili alle controparti giapponesi che invece sono da sempre stati dei fan sfegatati dei vari titoli appartenenti a questo genere. Per questo nei primi tempi sono stati tantissimi gli addii che siamo stati costretti a dare, abbandonando numerose occasioni.

The Last Remnant, addio alla versione Playstation 3


Se una casa di produzione pubblica un gioco su console e questo titolo, magari inaspettatamente riesce ad avere un buon successo allora è altamente probabile che gli sbocchi per quel dato prodotto siano destinati ad aumentare e non a rimanere immobili, incastrati su un’unica console. Accade infatti sempre più spesso che i giochi pubblicati siano destinati dapprima in maniera esclusiva ad una data macchina da gioco ma che poi la musica cambi.

E’ successo molte volte e non solo sulle console di recente generazione infatti che un titolo in lavorazione su una precisa console veda il suo destino mutare, venendo trascinato quindi anche su altri lidi moltiplicando il pubblico per cui essere disponibile riempiendo di gioia coloro che avevano perso le speranze di vederlo affacciarsi sulla propria macchina da gioco. Ma ovviamente anche il contrario è all’ordine del gioco a causa di alcune condizioni di mercato.

Bakugan: Battle Brawlers, dal cartone animato il gioco di carte per console


Ricordate i cartoni animati di una volta? In special modo quelli provenienti dal paese el sol levhe fin dagli esordi ci hanno abituati ad assistere a battaglie tra robot mutaforma e dalle dimensioni colossali da cui dipendevano le sorti del nostro pianeta, ma anche a storie più delicate e rivolte ad un pubblico prevalentemente femminile in cui giovani eroine della vita di tutti i giorni ci raccontavano le loro storie tra primi amori e primi dolori.

Dalle strambe vicissitudini di un famoso ladro come Lupin fino alle trasformazioni più mirabolanti della guerriera che veste alla marinaretta come Sailor Moon, sono tante le vicende narrate nei cartoni animati di una volta e con cui siamo cresciuti, ma se diamo un’occhiata al panorama dell’animazione contemporanea ci accorgeremo che oltre a qualche raro caso ancora dignitoso, molti si sono convertiti al mero commercio e alla creazione di gadget.

Dynasty Warriors 6: Empires, apportati nuovi elementi di tattica

 Dynasty Warriors 6 è stato lanciato lo scorso anno e, nonostante i tentativi di Omega Force di rinnovare le caratteristiche della saga, non è stato accolto con molto entusiasmo. Dynasty Warriors 6: Empires si promette di aggiungere ulteriori elementi strategici e bisogna dire che non c’è nulla di male in quello che sono riusciti a fare gli sviluppatori. Teniamo conto però che il gioco è lungi da essere considerato perfetto: le basi del combattimento sono ancora ripetitive, per non dire inesistenti.

In Empires molti aspetti del combattimento purtroppo sono gli stessi dal suo predecessore, ma un nuovo elemento strategico è stato aggiunto, forse con successo. Potremo giocare come Ruler o Officer: i Ruler dovranno comandare le truppe e tentare di conquistare tutti i territori cinesi per unificarli mentre gli Officer avranno un ruolo molto simile con l’unica differenza che potranno dare consigli su come muovere le truppe al proprio comandante. Più saliremo di rank più azioni potremo consigliare.

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