Heroes Over Europe, un video sullo sparatutto con gli aerei da guerra


Ci sono terribili eventi nella storia della nostra civiltà che tristemente ci tocca ricordare, più che altro per capire quali errori sono stati fatti e tentare così di non cadere di nuovo nelle stesse buche, mantenendo così uno stabile equilibrio tra tutti i paesi che compongono il nostro pianeta, affinché non si arrivi ancora una volta ad una terribile guerra mondiale come i due conflitti che hanno caratterizzato l’inizio e la metà del secolo scorso portando morte e distruzione.

Se la memoria collettiva non permette di avere un buon ricordo di quelle funeste vicende che tanta povertà e deterioramento civile hanno portato al mondo intero risparmiando ben pochi paesi, è innegabile notare come alcune situazioni e soprattutto alcuni protagonisti che sono stati sotto i riflettori di queste particolari realtà, siano ancora circondati da un alone di fascino, non soltanto per alcuni uomini che hanno reso immortale il proprio nome, ma anche dei veicoli veri e propri.

Heavy Rain, necessarie concentrazione e analisi per capire a fondo il gioco


Nell’affollato calderone che è il mondo del videogioco ci sono davvero moltissime tipologie di titoli che riescono ad accontentare qualsiasi tipo di gusto e di esigenza di ogni videogiocatore. C’è per esempio lo sparatutto più frenetico o il picchiaduro più estenuante, dei giochi che impongono dei ritmi serrati ed un dito molto veloce, adatto a premere il grilletto al momento giusto o ad eseguire dei devastati attacchi per infliggere danni all’avversario di turno.

Ma ci sono anche dei giochi in cui invece l’immedesimazione e il contatto emozionale con la storia è decisamente il fulcro del titolo stesso, mettendo in secondo piano a volte l’attenzione alla grafica e soprattutto la freneticità dell’azione. Può accadere questo per esempio in uno stealth game in cui le pause tra un’azione e l’altra possono essere lunghe, oppure in un survival horror dove le forti emozioni regnano sovrane, con il timore di incontrare aberranti creature varcando una porta chiusa.

Section 8, lo sparatutto da domani nei negozi


Un gioco per console fatto bene ha bisogno senza ombra di dubbio di un tempo di gestazione ben delineato e un’organizzazione alle spalle che curi tutti i suoi aspetti senza tralasciare nessun lieve difetto, dalla grafica che dev’essere particolarmente curata e al passo con i tempi delle nuove tecnologie, fino alla giocabilità, elemento decisamente essenziale per rendere un titolo appetibile al grande pubblico senza mai stancarlo dopo appena poche partite.

I giochi insomma hanno bisogno dei loro tempi per maturare e dare il meglio di sé una volta arrivati sugli scaffali dei nostri negozi di fiducia. Nel frattempo è il turno delle case di sviluppo, bravissime nel farci ingolosire a suon di notizie elargite con il contagocce e prime timide immagini dei piccoli capolavori che hanno in lavorazione, fino ad arrivare ai filmati veri e propri in cui il gioco già a buon punto di realizzazione viene presentato in veste pressoché ufficiale.

Rage, guerra contro i mutanti in uno sparatutto


Una delle figure che maggiormente fanno la propria comparsa all’interno dei giochi per console è sicuramente quella del soldato. Molte le tipologie che possono riguardare questo tipo di individuo, dal militare scelto dopo accuratissime selezioni affidate a veri professionisti del caso, dalla irreprensibile educazione rigida e ferma, fino al mercenario che non guarda in faccia nessuno e che va avanti per la sua strada pur di soddisfare il suo obiettivo e intascare la ricompensa.

Molte volte abbiamo vestito tute mimetiche e divise militari all’interno dei nostri giochi preferiti, spesso per sconfiggere le stesse figure che avevamo al comando, effettuando così sfida quasi fratricide tra eserciti diversi ma composti entrambi da persone spinte dal senso patriottico o da più insensibili scopi personali a metter su una vera e propria guerra e ad impugnare le proprie armi da fuoco per affrontare i temibili nemici in vista della vittoria.

Dark Void, lo sparatutto rimandato a 2010 inoltrato


Immaginate un meraviglioso abete tutto coperto di lucette colorate intermittenti e addobbato con tante palline dalle tinte e dai disegni più diversi nonché dalle forme più varie, tutte poste in modo ben organzizato tra i rami aguzzi della pianta sempreverde che fa la sua comparsa nelle nostre case esattamente a cadenza annuale in un periodo preciso. Immaginate anche della neve bianca ed avvolgente che cade dal cielo per rendere ancora più magica l’atmosfera.

Ok, sotto l’ombrellone magari non è tanto facile e tanto scontato far volare la fantasia alle tipiche festività natalizie, ma cosa manca al quadretto immaginato qualche rigo più su? Ovviamente tanti bei pacchi dalle dimensioni più varie, ben disposti sotto l’abete e accompagnati da un bigliettino che ci suggerisce il destinatario di simili doni, tutti pronti per essere scartati con gusto per regalare tanta felicità sia a chi ha acquistato il gentile cadeau, sia chiaramente per chi lo apre.

Raven Squad, sparatutto e strategia formano un mix unico


Sono davvero cambiati i tempi nel mondo dei videogiochi rispetto ai periodi in cui ancora l’intrattenimento videoludico non s’era imposto in modo così massiccio e soltanto pochi sparuti appassionati avevano voglia di passare il proprio tempo davanti ai monitor casalinghi con i propri giochi preferiti. Lo si può notare sotto moltissimi aspetti, dall’avanzamento tecnologico innanzitutto che ha permesso migliorie tecniche e grafiche inimmaginabili, ma non soltanto da questo.

Per esempio molte modifiche sono state apportate alle strutture dei giochi. Prendiamo ad esempio un vecchio platform o anche uno sparatutto: un tempo i giochi erano pensati quasi esclusivamente per divertire un giocatore singolo, senza la possibilità di sfidarsi in multiplayer ma dovendo costantemente passare il controller al proprio amico condividendo la stessa partita e lo stesso eroe, limitando i confronti e suddividendo l’esperienza di gioco.

2K Boston al lavoro su uno sparatutto più ambizioso di Bioshock


Il vastissimo mondo dell’intrattenimento videoludico funziona spesso esattamente come l’industria cinematografica. Ramificata in ogni nazione del mondo, il cinema produce ogni anno un numero di film davvero impressionante, ma alla fine sulla bocca di tutti esistono soltanto pochissimi titoli spesso prodotti e creati sempre dalle stesse grandi compagnie che confermano così la propria celebrità, a discapito di realtà inferiori per nome e magari per età anagrafica.

Questo sistema, proiettato nel mondo dei videogiochi, spesso subdolo e prepotente, lanciando compagnie già di grande lustro e affossando realtà minori, non permette così di sfondare a compagnie più giovani ma che al tempo stesso riescono a sorprendere i giocatori con delle piccole perle create spesso con pochi mezzi ma nonostante ciò interessanti e piacevoli da giocare, dannatamente divertenti e con diversi spunti originali che fanno emergere i titoli dalla massa.

Alien VS Predator: Marine, un video spaventoso del nuovo sparatutto


Sigourney Weaver è stata una delle attrici più acclamate ed apprezzate del panorama cinematografico mondiale per numerose pellicole che l’hanno portata al grande successo e che oggi purtroppo la relegano a ruoli ben differenti da quelli che un tempo interpretava sul grande schermo, ma è innegabile affermare che l’estrema popolarità della validissima attrice è schizzata alle stelle principalmente per una saga di film che ha letteralmente fatto storia.

Stiamo parlando chiaramente di Alien, la saga fantascientifica dell’orrore che vedeva la bravissima attrice tanto intensa da meritare addirittura una candidatura alla notte degli Oscar, il sogno di qualunque interprete di lungometraggi. Da quel periodo poi la saga si è evoluta, fino ad associare ai temibili alieni dal corpo duro come metallo e dal sangue corrosivo come acido, un’altra razza extraterrestre di tipologia differente, più simili alla razza umana.

Giochi della memoria, Phelios


Se c’è un genere che specialmente nel passato ha letteralmente invaso il settore videoludico ed è stato anche uno dei più utilizzati per fare i primi esperimenti tra personaggi fatti da accozzaglie di pochi pixel e storie tra le più banali mai raccontate in un videogioco, è sicuramente quello degli sparatutto, in special modo quelli spaziali in cui, comandando delle particolari astronavi, avevamo quasi sempre il compito di proteggere il nostro pianeta dagli attacchi di misteriose entità.

Molto spesso i nemici tipici di questi giochi erano alieni provenienti da chissà quale galassia e pronti a mettere le mani sui nostri territori, ma al comando della nostra navicella spaziale, a suon di raggi laser, proiettili perforanti e bombe che spazzavano via ogni cosa dallo schermo, dovevamo mettercela tutta per impedire che la loro missione fosse adempiuta. Utilizzando la stessa struttura, ma snaturando il filone classico, un gioco timidamente si affacciava nel mondo delle console a 16 bit.

South Park Let’s Go Tower Defense Play, dal cartoon a Xbox Live


La famiglia dalla carnagione giallastra che imperversa ormai da oltre un decennio nei palinsesti mondiali ha fatto davvero il botto trasformando quello che poteva in apparenza sembrare un cartone animato destinato ad un pubblico più adulto, un vero e proprio fenomeno generazionale che non smette mai di stupire e di sorprendere gli spettatori con storie decisamente interessanti e divertenti e tutta la carrellata di tipici personaggi che abbiamo imparato ad amare puntata dopo puntata.

Se i Simpson sono tra i protagonisti più apprezzati riguardo questo tipo di prodotti televisivi, non bisogna dimenticare anche tutti gli altri telefilm animati simili che sono spuntati nei nostri tubi catodici. Tra i tanti che hanno fatto la propria comparsa, ad imporsi per uno stile politicamente scorrettissimo ed affrontando temi anche scottanti per l’attualità mondiale, va senz’altro ricordato il buffissimo e cattivissimo South Park che da qualche anno ci fa compagnia in tv.

Mothership Zeta, l’espansione di Fallout 3 in arrivo su Xbox Live


Ci sono alcuni temi ricorrenti che il mondo dei videogiochi si trova ampiamente ad ospitare, creando una sfilza di giochi pressochè tutti simili l’uno all’altro visto che finiscono per condividere la solita storia di base, ma al tempo stesso ricchi di pathos e di forti emozioni visto che se così spesso utilizzata, la trama anche se banale risulta sempre interessante ed ottima per delle modifiche anche piccole pur di essere la rampa di lancio di un nuovissimo videogame.

Tra le tante storie che si ripetono ormai da decenni, sicuramente quella dell’invasione aliena è una delle più conosciute. Esseri verdi e letali oppure grigi dai grandi occhioni neri e dall’aria pericolosamente inquietante, sono all’ordine del giorno tra i cattivi di moltissimi sparatutto ma anche di formidabili avventure in cui il nostro scopo è proprio quello di sventare dei piani criminali da creature venute direttamente da un altro pianeta con poco simpatiche intenzioni.

Alien Breed Evolution, il ritorno di un classico Amiga


Sono moltissimi i giochi che negli ultimi tempi si sono affacciati nel vasto universo videoludico portando delle guduriose ventate d’aria fresca ad una collezione di titoli che risentivano un po’ l’odore di stantio e di chiuso. Molti sono chiaramente anche i nuovi eroi che abbiamo imparato a conoscere e che abbiamo iniziato ad amare, associandoli ai classici protagonisti che hanno popolato le care vecchie abitudini di noi videogiocatori, rubando un pezzetto del nostro cuore.

Ci sono saghe che durano da anni ed anni, attraversando senza particolari difficoltà intere generazioni di console saltellando anche da una macchina da gioco all’altra senza nessun rischio di caduta rovinosa e questo ha reso longeve diverse serie di titoli che ci accompagnano da un po’, migliorandoli al contempo nel reparto grafico in modo assolutamente eccellente e modificando in alcuni casi il modo di giocare e di affrontare le varie missioni.

Fighting Fantasy: The Warlock Of Firetop Mountain, sparatutto e gioco di ruolo si incontrano


I mixaggi e le unioni nel mondo dei videogiochi sono quasi all’ordine del giorno visto che molto spesso, per vari motivi, alcuni titoli includono dei mondi apparentemente opposti che però possono tirar fuori delle idee innovative e dei cocktail che non disgustano affatto, ma anzi arricchiscono di sapore dei generi, dei personaggi e delle situazioni probabilmente bisogno se di una refrigerante boccata d’aria nell’affollato mercato del videogioco attuale.

Queste associazioni possono essere chiaramente di vario tipo: quella più utilizzata è probabilmente la correlazione tra diversi personaggi da includere in un unico videogioco in maniera totalmente inedita, basti ricordare le varie tipologie di picchiaduro che vanno da Marvel VS Capcom fino ai più recente Mortal Kombat VS DC Universe tanto per citare due giochi appartenenti allo stesso genere che presentano il mondo dei supereroi insieme a quello classico dei protagonisti dei picchiaduro e non solo.

Alpha Protocol, un video per l’agente segreto più personalizzabile di tutti i tempi


Sono davvero tantissimi i ruoli che nel mondo dei videogiochi ci è capitato di interpretare nelle nostre divertenti ed appassionanti partite con i propri giochi preferiti e molti di questi sfiorano addirittura l’assurdo. Possiamo passare con nonchalance da un’eroina tutto sex-appeal con un arsenale degno di un soldato in guerra come in Tomb Raider fino ad un alieno raccatta-oggetti per ricreare il sistema solare come accade nella stramba serie di Katamari Damacy.

Però ci sono anche dei ruoli ricorrenti che ci capita di interpretare molte volte perché si tratta di personaggi particolarmente immediati e con grandi possibilità di successo in special modo nel mondo dei videogiochi, e tra questi sicuramente c’è il ruolo dell’agente segreto, della spia che non deve chiedere mai, dell’uomo tenebroso capace di infiltrarsi anche nelle basi nemiche più nascoste e controllate per recuperare preziose informazioni o sventare piani criminali.

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