Shenmue e Skies of Arcadia su Xbox 360

 Shenmue, adventure open-world che ha debuttato su Dreamcast e ha fatto la storia dell’industria videoludica, potrebbe tornare su Xbox 360 insieme a un altro pezzo storico: Skies of Arcadia.

La grossa indiscrezione arriva dal portale GameReactor. Se l’è fatta sfuggire durante un’intervista il brand manager Ben Harborne che ha parlato nel corso della Games Developer Conference 2012 di San Francisco

Yu Suzuki dice addio a SEGA

 Yu Suzuki, una delle figure leggendarie dei videogiochi, creatore di saghe indimenticabili come Outrun, Virtua Fighter, Space Harrier e Shenmue ha annunciato di aver lasciato il suo ruolo in SEGA, seppur continuerà a restare un consulente importante per le strategie della società che gli ha permesso di far sognare milioni di giocatori in tutto il mondo.

Una notizia del genere ovviamente fa crollare in maniera definitiva, per quei pochi coraggiosi, le speranze di vedere un giorno compiuta l’opera Shenmue, fermatasi al secondo capitolo su Dreamcast e Xbox e mai completata con il terzo capitolo tanto ambito da Suzuki stesso e dai suoi fan.

Shenmue 3 non è una utopia, secondo Yu Suzuki

 Sul palco della GDC di San Francisco, Yu Suzuki (geniale game designer autore, tra gli altri, di OutRun, Hang-On, Space Harrier ed altri classici) ha dichiarato che Shenmue 3 non è morto e ci sono discrete possibilità che il progetto prenda vita.

Suzuki ha fatto sapere che l’unico problema riguarda il budget, ma per il resto non ci sono altre limitazioni e SEGA sarebbe ben felice di pubblicare il terzo episodio di Shenmue, purtroppo però, prima di poter dare il via ai lavori, è necessario trovare i fondi per avviare il progetto.

Shenmue City, le prime immagini del gioco


Chi l’ha detto che un buon gioco può vedere la luce soltanto su una comodissima console casalinga? E’ vero che il supporto potente permette alle case di sviluppo di portare al gioco definitivo la maggior parte delle idee nate durate la fase di progettazione del titolo, godendo alla fine anche di una realizzazione tecnica che può veramente, in alcune occasioni, far gridare al miracolo grazie alle incredibili vette di magnificenza visiva raggiunte oggi.

Ma è anche vero che spesso anche titoli, per alcuni versi, minori, destinati esclusivamente ad altri tipi di supporto, possono vantare un grandissimo indice di gradimento, soddisfacendo in pieno le aspettative degli utenti. Basti pensare alla felicità di un possessore di Nintendo DS pronto a godersi la propria collezione di gioielli, spesso in esclusiva, senza nessun problema, ma a quanto pare anche chi possiede semplicemente un telefonino di ultima generazione potrà vantarsi.

Shenmue City, il gioco sbarca sui cellulari

 Quando riuscì finalmente a spuntare per la prima volta su console, quasi tutti non ebbero problemi a gridare al miracolo, rendendo davvero entusiasmante la possibilità di provare, dopo tanta attesa e tante chiacchiere ed anteprime dedicate a questo progetto, una versione finita ed ufficiale del gioco che, non solo regalò alla sfortunata Dreamcast una ventata di ricchezza e fiducia, ma anche un nuovo modo di intendere il gioco per console fino ad allora.

Si tratta di Shenmue, quella che può essere considerata un’avventura visto che la libertà di gioco disponibile era davvero infinita, può essere considerato un titolo d’azione visto che i combattimenti proprio non mancavano, ma in fondo anche un gioco di ruolo perché l’utente man mano procedeva ad una vera e propria crescita del personaggio, imparando anche nuove abilità utili. La febbre di Shenmue dopo un periodo un po’ buio però non si ferma.

Sonic & Sega Alla Stars Racing, il video dello spot televisivo


Lo abbiamo aiutato a correre molto velocemente inizialmente su colline verdi per poi attraversare incandescenti vulcani così come impervi fondali marini. L’abbiamo accompagnato alla ricerca di speciali anelli che ama collezionare e a rompere televisore per ottenere vari tipi di bonus, da scudi protettivi contro le bande di nemici fino ad invincibilità temporanea che si manifestava con una brillante scia di stelline mentre si continuava la forsennata corsa verso l’arrivo.

Sonic, il piccolo ma tenace porcospino blu che con gli anni si è trasformato addirittura nella mascotte di una casa di sviluppo forte e potente come la Sega, ha stupito tutti fin dal suo primo ingresso nel mondo delle console, diventando una sorta di valida alternativa all’imperante Mario che al suo attivo poteva vantare già un buon numero di solidi giochi. Eppure Sonic riuscì a fare breccia nel cuore dei fans e a lasciare il segno arrivando fino ai giorni nostri.

Shenmue, la Sega vorrebbe tornare a lavorarci


Molte compagnie sono legate indissolubilmente a dei marchi di successo, ad alcuni giochi che magari sulla carta potevano apparire tutto sommato semplici e banali, mentre altre volte potevano prospettarsi come dei capolavori annunciati, fatto sta che alcuni giochi di successo identificano in modo preciso alcune compagnie di sviluppo anche anni ed anni dopo il loro lancio, dimostrando come gli appassionati del settore di affezionino a personaggi e strutture di gioco.

Per esempio la Square-Enix, nonostante molte brillanti perle del panorama del gioco di ruolo, ha trovato la sua fortuna in special modo con Final Fantasy, così come la Capcom ha due mostri sacri appartenenti a due generi diversi, come Resident Evil per i survival horror e il classico picchiaduro incarnato dalla celebre saga di Street Fighter. Come poi non rappresentare la Nintendo con il simpatico e baffuto idraulico italiano conosciuto da tutti come Mario?

Sonic & Sega All Star Racing, il protagonista di Shenmue selezionabile


In principio era soltanto un simpatico protagonista dei platform game in cui passava il tempo a saltellare sulle teste di fastidiose tartarughe e ad infilarsi all’interno di tubi enormi che spuntavano misteriosamente su prati sterminati. Il suo scopo era quello di raggiungere per l’ennesima volta l’ignara principessa bionda con vaporoso abito rosa, rapita da un malvagio tartarugone corazzato e dalla risata beffarda riuscendoci ogni santa volta.

Ma poi le cose cambiarono e dopo aver reso obsoleti i platform e soprattutto la grafica bidimensionale, l’idraulico italiano più famoso nel mondo dei videogiochi prese un’altra strada, quella delle avventure in 3D in cui lo scopo del gioco era lo stesso, ma con uno spirito del tutto diverso ed una giocabilità moltiplicata per mille. Ma questo non è stato il passaggio più traumatico per lui, infatti durante la sua lunga carriera ha preso una svolta decisamente imprevista.

Yu Suzuki riduce il suo potere all’interno della Sega


Capita molto spesso nel mondo dei videogiochi che un dato titolo riesca ad avere un grandissimo successo e possa entrare nell’olimpo dell’intrattenimento videoludico grazie alla brillante idea di un nutrito team di sviluppo che ne ha subodorato le portentose qualità, ma capita anche che a pensare, lavorare e realizzare a tutti gli effetti un gioco, oltre alla programmazione eseguita da un team di esperti, ci sia una mente unica ed inconfondibile.

Per esempio uno dei maestri nell’arte del videogioco a cui dobbiamo una vastissima schiera di capolavori arrivati nell’arco delle varie ere videoludiche, è sicuramente Yu Suzuki, una perla rara nell’industria giapponese del videogioco che ha impreziosito varie console con i suoi incredibili titoli. Suzuki è infatti padre di una serie di giochi che molto probabilmente faranno bella mostra di sè all’interno della nostra collezione privata.

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