Videogiochi e cibo, un nuovo studio contro le console


Ebbene si, forse non siete ancora stanchi di avere continui rimproveri sul vostro continuo giocare e rigiocare ai vostri titoli preferiti, forse non ne avete ancora abbastanza di tutte quelle dicerie che vogliono una sorta di censura quasi totale verso tutti quei titoli che dovrebbero inneggiare alla violenza e al cambio in negativo di personalità dimenticando invece l’effetto terapeutico di una buona partita distensiva, ad esempio ad un qualsiasi sparatutto.

Se pensavate di averle sentite tutte allora mettevi comodi perché un’ulteriore novità è sbocciata fresca fresca da una serie di recenti studi che sono stati realizzati sull’annosa questione che è da sempre legata al mondo del videogioco inteso sotto un punto di vista sociale e fisico. Quante volte abbiamo sentito dire che l’attività sedentaria fa male al corpo e che i videogiochi non fanno altro che aumentare questo stile di vita? Può essere vero se sfruttato in dosi massicce, ma ora si è andati oltre.

Keiji Inafune fonda un nuovo studio?

Keiji Inafune (papà di Dead Rising, ma non solo) ha lasciato Capcom alla fine di ottobre, da mesi era insoddisfatto del suo lavoro, inoltre Inafune si è scagliato duramente contro le software house nipponiche, accusandole di realizzare giochi fotocopia e sequel tutti uguali solamente per vendere, senza pensare in alcun modo all’aspetto artistico.

L’industria giapponese è indietro di almeno cinque anni, siamo fermi alla scorsa generazione di console, solo Capcom e Nintendo riescono a stare sulla cresta dell’onda, queste le parole pronunciate più volte da Inafune.

Futuri chirurghi cerebrali? Chi gioca oggi ai videogiochi


Da bambini vi è mai capitato di giocare con un piccolo classico in voga fino a qualche lustro fa e che è riuscito a mettere alla prova migliaia e migliaia di ragazzini in tutto il mondo? Stiamo parlando dell’Allegro chirurgo, quel semplice gioco che aveva come “tabellone” un uomo in sala operatoria che doveva ricevere operazioni di vario tipo per recuperare e salvare alcune parti del corpo, facendo attenzione a non farlo soffrire.

La sofferenza dell’uomo veniva manifestata con un suono acuto che si attivava quando la pinzetta, rappresentante uno strumento chirurgico, toccava il bordo della fessura che conteneva l’osso o l’organo di turno. Sicuramente lo conoscete, voi, proprio voi che ora invece siete dei forsennati estimatori degli ultimi picchiaduro usciti sul mercato o degli sparatutto più in voga degli ultimi tempi. Avete mai pensato che potrebbe esserci una correlazione tra il gioco di cui sopra e i videogames?

I videogames creano dipendenza come la droga, lo dice uno studio neozelandese


E’ la nostra grande passione, il nostro sano divertimento, la nostra valvola di sfogo per lasciar andare ogni tipologia di stress accumulato durante il giorno dopo lo studio di materie un po’ pesanti o la sopportazione delle pressanti richieste di un capufficio un po’ ossessivo, eppure il mondo dei videogiochi è continuamente preso di mira da studi e da associazioni che non perdono occasione di sottolinearne i lati negativi ed esprimere critiche di ogni genere.

Sono ormai molte infatti i sondaggi e le ricerche riguardo il tema videoludico, e tra problemi forti relativi all’obesità più o meno infantile imputabile anche ai videogames o addirittura al numero di merendine mangiate durante una sessione di gioco, non sappiamo proprio più come difenderci da questi continui attacchi. Provocazioni che non vengono mai da sole visto che un altro tipo di studio ha messo in luce alcuni disagi che possono essere provocati dai videogiochi.

Salute dei denti, messa a rischio dai videogiochi


Incessanti, continue e spesso ingiustificate, le critiche negative mosse nei confronti dei nostri videogiochi preferiti continuano a piovere come se nulla fosse, rincorrendo particolari studi che sembrano utilizzare semplicemente come capro espiatorio di tutti i mali del mondo, tutto ciò che ruota intorno alle console e affini, additando clamorosamente il nostro passatempo preferito senza riuscirne a vedere invece tutti i lati positivi.

E’ stata recente l’ultima critica mossa nei confronti del mondo dei videogiochi, inneggiando all’obesità nei ragazzi giovani che, a causa dell’attività troppo sedentaria, finiscono per accumulare chili su chili, acquisendo anche diversi problemi di salute dovuto al soprappeso estremo. Ma se pensavate di averle sentite tutte in merito alla nostra viscerale passione allora vi sbagliate di grosso visto che l’ultima accusa sembra davvero assurda.

Addio Natale, meno tempo libero per i videogames


Purtroppo anche la Befana è volata via dal calendario dopo aver portato tanti dolci ai bambini buoni e del carbone scuro e duro a quelli che si sono comportati male durante l’anno, abbandonando quindi tutto il clima delle tipiche festività natalizie e lasciandoci ancora una volta in balia della routine quotidiana fatta di forsennato studio per non rischiare di essere bocciati oppure di frenetico lavoro rientrando in un triste e desolato ufficio tutte le mattine.

Ripensiamo però ancora con gioia alla scoperta di un regalo incartato, tutto per noi, da scartare proprio a mezzanotte, o ancora il divertimento con gli amici con cui abbiamo passato insieme il capodanno giocando fino all’alba tutti insieme allietando la serata con dolci tipici e bicchieri di spumante per brindare all’anno nuovo, senza dimenticare la golosità delle calze della Befana ricevute proprio ieri, ricolme di gustosi dolcetti.

Gli uomini e le donne coi videogiochi non sono uguali!

Qualcuno cantava “Gli uomini e le donne sono uguali”, certo, piacerebbe a molti l’uguaglianza tra maschi e femmine in ogni settore della nostra vita sociale, ma quando ci sono di mezzo le leggi di madre natura, ben poco c’è da fare per modificare gli istinti primordiali e la mentalità che rappresenta da millenni quello che è l’uomo e quello che invece incarna la donna.

Incredibile a dirsi ma ciò avviene anche nel mondo dei videogiochi visto che la differenza sostanziale tra uomo e donna si avverte anche nell’interesse che un videogioco trasmette a maschi e femmine. Quello di cui stiamo parlando è frutto di una ricerca della Stanford University e riguarda la diversità di attenzione e di interesse tra un uomo e una donna relativamente all’atto di giocare con i videogiochi.