Alcolismo in Svezia, il fenomeno è in diminuzione grazie ai videogiochi


Più volte ci è capitato di parlare delle mille accuse rivolte al mondo dei videogiochi da parte di genitori troppo severi ed autoritari, da insegnanti che forse dall’alto della loro età non comprendono bene cosa sia l’intrattenimento videoludico, senza contare vere e proprie associazioni che definiscono praticamente come una diavoleria tutto quello che ha a che fare con le nuove tecnologie nei confronti dei più giovani e degli utenti in generale che sfruttano troppo tutto questo.

Eppure le lamentele verso i giochi più violenti e sanguinosi, che effettivamente vedono la luce proprio per soddisfare quella vena un po’ truculenta che alcuni giocatori hanno, continuano ancora a fioccare indisturbate, avallate anche da alcuni studi verso i danni che un videogioco infliggerebbe sulle povere menti delicate dei giovani appassionati. Meno male che la Svezia si è invece mossa a favore dei giochi per console grazie ad una recente ricerca.

Videogiochi e cibo, un nuovo studio contro le console


Ebbene si, forse non siete ancora stanchi di avere continui rimproveri sul vostro continuo giocare e rigiocare ai vostri titoli preferiti, forse non ne avete ancora abbastanza di tutte quelle dicerie che vogliono una sorta di censura quasi totale verso tutti quei titoli che dovrebbero inneggiare alla violenza e al cambio in negativo di personalità dimenticando invece l’effetto terapeutico di una buona partita distensiva, ad esempio ad un qualsiasi sparatutto.

Se pensavate di averle sentite tutte allora mettevi comodi perché un’ulteriore novità è sbocciata fresca fresca da una serie di recenti studi che sono stati realizzati sull’annosa questione che è da sempre legata al mondo del videogioco inteso sotto un punto di vista sociale e fisico. Quante volte abbiamo sentito dire che l’attività sedentaria fa male al corpo e che i videogiochi non fanno altro che aumentare questo stile di vita? Può essere vero se sfruttato in dosi massicce, ma ora si è andati oltre.

Futuri chirurghi cerebrali? Chi gioca oggi ai videogiochi


Da bambini vi è mai capitato di giocare con un piccolo classico in voga fino a qualche lustro fa e che è riuscito a mettere alla prova migliaia e migliaia di ragazzini in tutto il mondo? Stiamo parlando dell’Allegro chirurgo, quel semplice gioco che aveva come “tabellone” un uomo in sala operatoria che doveva ricevere operazioni di vario tipo per recuperare e salvare alcune parti del corpo, facendo attenzione a non farlo soffrire.

La sofferenza dell’uomo veniva manifestata con un suono acuto che si attivava quando la pinzetta, rappresentante uno strumento chirurgico, toccava il bordo della fessura che conteneva l’osso o l’organo di turno. Sicuramente lo conoscete, voi, proprio voi che ora invece siete dei forsennati estimatori degli ultimi picchiaduro usciti sul mercato o degli sparatutto più in voga degli ultimi tempi. Avete mai pensato che potrebbe esserci una correlazione tra il gioco di cui sopra e i videogames?

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E’ la nostra grande passione, il nostro sano divertimento, la nostra valvola di sfogo per lasciar andare ogni tipologia di stress accumulato durante il giorno dopo lo studio di materie un po’ pesanti o la sopportazione delle pressanti richieste di un capufficio un po’ ossessivo, eppure il mondo dei videogiochi è continuamente preso di mira da studi e da associazioni che non perdono occasione di sottolinearne i lati negativi ed esprimere critiche di ogni genere.

Sono ormai molte infatti i sondaggi e le ricerche riguardo il tema videoludico, e tra problemi forti relativi all’obesità più o meno infantile imputabile anche ai videogames o addirittura al numero di merendine mangiate durante una sessione di gioco, non sappiamo proprio più come difenderci da questi continui attacchi. Provocazioni che non vengono mai da sole visto che un altro tipo di studio ha messo in luce alcuni disagi che possono essere provocati dai videogiochi.

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Chi potrebbe mai resistere a quel faccino grassoccio che si è presentato timidamente diverse generazioni di console fa e che ancora oggi si diverte a fare capolino in una vastità di titoli disponibili prettamente sulle macchine da gioco della sua preziosa mamma Nintendo? Chi potrebbe mai restare indifferente di fronte alla giocabilità senza precedenti di qualunque titolo a cui prende parte, che sia un puro esperimento della sua saga o una sorta di spin off collaterale?

Insomma è decisamente complicato non cedere alle avances di un delizioso idraulico italiano che risponde al nome di Mario e che da anni è l’indimenticabile protagonista di una serie di giochi che vanno dalle classiche avventure fino ai più particolari picchiaduro in stile arcade, passando per le frenetiche corse a bordo di strane vetture in compagnia dei suoi più fidati amici ed anche di qualche nemico che ogni tanto gli da del buon filo da torcere.

Tutti impegnati nella ricerca con I Spy

In Italia non è mai stato un vero e proprio fenomeno di culto, ma in altri paesi del mondo si è scatenata una vera e propria mania su un personaggio totalmente anonimo, tanto da poter sparire indisturbato all’interno di foto ricche e dettagliate e lasciava a noi lo scopo a volte divertente a volte piuttosto sfibrante di doverlo pescare all’interno di un’immagine particolarmente confusionaria dove proprio non penseremmo di trovarlo.

Il personaggio in questione prende il nome di Waldo e sicuramente lo avreste visto almeno una volta prendendo parte alla sfida che impone la sua ricerca nelle foto in cui è nascosto chissà dove. Non è però l’unico personaggio che ha come scopo quello della ricerca, infatti soprattutto a scopo educativo, la serie di I Spy ha calamitato l’America mettendo gli spettatori nei panni di un investigatore alla ricerca dell’oggetto scomparso.

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