Prinny Can I really Be the Hero?, nuovi dettagli sullo spin-off di Disgaea


Sono moltissime le saghe di giochi di ruolo che hanno animato la vivace e non ancora soppressa vita di una console particolare e preziosa come la Playstation 2. Nessuno può mettere in dubbio che alcuni tra i migliori capitoli di Final Fantasy, sia a livello grafico che per pura struttura di gioco e per varietà ed interesse del cast protagonista, appartengono senza ombra di dubbio alla ludoteca di cui la seconda generazione di console Sony può vantarsi.

Ma non è soltanto Final Fantasy a regnare incontrastato nell’olimpo dei giochi di ruolo per Playstation 2, infatti oltre a molte altre saghe che hanno dato lustro alle capacità della console, altri titoli sono nati, cresciuti e sono stati molto apprezzati dal pubblico, per esempio la saga di Disgaea, il gioco di ruolo strategico ad ambientazione vagamente diavolesca che prende un po’ in giro il genere lasciando inalterato il potere di un genere come quello a cui appartiene.

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Prinny: Can I Really Be the Hero?, i pinguini di Disgaea su PSP


La vastissima collezione di titoli che impreziosiscono la videoludoteca di una console potente ed abilmente sfruttata come la Playstation 2 può vantare un mucchio di gioielli che difficilmente potremo vedere su un’altra macchina da gioco. Dai picchiaduro che hanno aperto la strada alle saghe che maggiormente interessano gli appassionati fino alle avventure, sempre divertenti e piacevoli da vivere.

Senza dimenticare i tanti titoli sportivi e soprattutto i giochi di ruolo che abbondando sulla seconda generazione di console Sony grazie a molti esponenti di saghe di successo come Final Fantasy e Kingdom Hearts, ma anche a nuovi arrivi che sono diventati dei piccoli cult, come per esempio la serie di giochi di ruolo strategici conosciuta con il nome di Disgaea che ha divertito ed appassionato migliaia di giocatori in tutto il mondo con il suo look cartoonesco e simpatico.

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Disgaea arriva anche su Nintendo DS

I giochi di ruolo sono senza dubbio i videogiochi meno convertiti per il mercato americano e di conseguenza per quello europeo. Il pubblico giapponese ama molto tuffarsi in mondi incantati, convivere con menu non sempre user-friendly ed evocare mostri mitologici, ancora di più se il gioco è chiaramente dotato di una storia interessante e di una trama particolarmente appassionante.

Anche i metodi di controllo spesso influiscono sul passaggio di un gioco giapponese al mercato occidentale, infatti se noi siamo particolarmente felici di comprare un gioco che miri di più all’azione come appunto gli action-rpg che hanno elementi da gioco di ruolo classici associati ad una modalità di battaglia più dinamica, i giapponesi amano la scuola classica con duelli a turni. Basti pensare ai Final Fantasy arrivati da noi soltanto dal quarto capitolo per poi rimediare col tempo.