Binary Domain, la versione PC arriva ad aprile


Toshihiro Nagoshi è un nome che forse a molti di voi non dirà nulla, ma se vi dicessimo che il suo nome è importante in quanto creatore della serie Yakuza? Il gioco d’azione tra i più interessanti del suo genere, grazie ad un’atmosfera particolare e all’ambientazione purtroppo molto affine con l’attualità, hanno fatto di questo titolo un vero e proprio fiore all’occhiello per la Sega, grande compagnia di sviluppo ovviamente non solo nota per il veloce porcospino blu.

Se però andiamo nel più recente passato, noteremo un’altra associazione con il nome del signor Nagoshi, visto che lo stesso uomo è anche l’ideatore di Binary Domain, un gioco che si discosta dal triste realismo del gioco sulla mafia giapponese e si concentra invece sul genere degli sparatutto con impatto piuttosto futuristico. Qualcuno di voi se lo starà sicuramente godendo proprio in questo periodo, ma presto altri utenti saranno accontentati.

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Binary Domain, una gallery mostra il lato femminile del gioco


C’era una volta un mondo videoludico popolato soltanto da giochi di stampo maschilista in cui il protagonista di turno doveva essere necessariamente un uomo qualsiasi fosse il contesto prescelto. Nel caso dei picchiaduro, una timida parvenza femminile avrebbe potuto far capolino, ma solo in un mix di personaggi maschili selezionabili, rappresentando quindi una risicatissima percentuale, ancor meno o nulla poi in avventure o tanto meno sparatutto.

Grande stupore quando invece Lara Croft si divertì a sovvertire questa regola permettendo da allora, dopo il primo Tomb Raider, l’ingresso anche alle donne nel favoloso mondo fatto di monitor e controller. Dopo l’archeologa con le fondine sui pantaloncini attillati e due curve da far impallidire anche il più irremovibile cultore del gentil sesso, c’è stato un vero boom di donne in ruoli prima rigorosamente maschili e tra queste si annovera anche la protagonista di Binary Domain.

Binary Domain, un nuovo trailer svela il periodo di uscita


Le console sono sicuramente un mezzo molto piacevole e divertente per trascorrere serenamente del tempo immersi in una storia avvincente, spesso al pari di un convincente film cinematografico, o ancora di condividere qualcosa di eccitante con i propri amici, sfidandoli ad uno qualunque titolo programmato per la propria console, magari anche provando nuove situazioni approfittando delle tecnologie che ormai offrono spunti interessanti quotidianamente.

Eppure l’uomo vive un naturale rapporto di amore/odio per questa particolare situazione tecnologica, andando ovviamente a perdere la testa di fronte a nuove barriere infrante per la messa in commercio di inediti smartphone o di potentissime console da gioco, ma al tempo stesso è spaventato da quel fenomeno della rivolta delle macchine che viene spesso trattata in film e romanzi. Binary Domain ne sarà un emblema perfetto.

Binary Domain, nuove immagini dello sparatutto Sega


E’ un chiaro clichè utilizzato più volte in qualunque prodotto abbia a che fare anche lontanamente con la fantascienza. E’ una sorta di incubo collettivo che l’avanzare tecnologico ha repentinamente inculcato nelle nostre menti facendo diventare gli strumenti informatici in nostro possesso che ci aiutano giorno dopo giorno anche nelle più semplici attività, in dei mostri temibili che un giorno potrebbero decidere di prendere il sopravvento sugli umani.

E’ più o meno questo anche il canovaccio che è alla base di Binary Domain, il nuovo titolo su cui è a lavoro già da qualche mese la Sega e che noi purtroppo vedremo soltanto il prossimo anno, lasciandoci quindi in un’attesa spasmodica. La guerra che si viene a creare tra un esercito umano ed uno invece composto da temibili androidi, ha alla base l’utilizzo delle ultime risorse rimaste sul pianeta, sconvolgendo il mondo con avveniristiche armi.

Binary Domain, una gallery del nuovo gioco Sega


Se si nomina la Sega, una delle principali case di sviluppo che da anni continua a regalarci dei piccoli grandi capolavori dell’intrattenimento videoludico dando vita non soltanto a giochi originali, ma anche alla continuazione di saghe che sono entrate nell’olimpo del gioco per console, inevitabilmente ci capita di pensare a lui, il porcospino blu più veloce che una macchina da gioco abbia mai ospitato da una ventina d’anni a questa parte.

Esatto, proprio lui, Sonic, effettivamente simbolo indiscusso della grande compagnia videoludica. Ma escludendo il protagonista di mille platform e di altrettante avventure parallele anche slegate alla sua natura originaria, la Sega ci ha davvero offerto un gran bagaglio di alternative legate anche ad altri generi, primo fra tutti Yakuza, una serie che ha come papà Toshiro Nagoshi, un uomo che è tuttora a lavoro su un altro progetto.

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