Giochi della memoria: Boogerman

di Redazione Commenta

Quante calzamaglie, quanti mantelli, quante tutine, quanti body abbiamo indossato per essere nei panni dei nostri supereroi preferiti all’interno delle trasposizioni videoludiche dei film di grande incasso al botteghino come i vari Batman e Spiderman affascinanti e misteriosi con i loro superpoteri in grado di salvare intere città dai pericolosi cattivoni di turno. Con bat-rampini e tele di ragno ci siamo sempre divertiti.

Eppure nella vecchia storia dei videogiochi si affermò un supereroe che in realtà tanto super non era, e se vogliamo nemmeno tanto eroe vista l’antiesteticità con la quale si presentava. L’uomo, o meglio l’ominide in questione, ai tempi del Super Nintendo e del Mega Drive era conosciuto come Boogerman, uno strambo personaggio che voleva fare il verso ai vari supereroi innescando sane risate in modo molto volgare.


Infatti l’individuo in questione non aveva effettivamente superpoteri degni di nota: niente corse a folle velocità, niente combustioni volontarie, nessuna capacità di volare (almeno come Superman), ma soltanto un assurdo utilizzo di ogni tipo di aria o secrezione che il nostro corpo possa generare. Ebbene si, Boogerman, traducibile più o meno come uomo-caccola, attaccava i nemici proprio con questi mezzi.

Peti, sputi, caccole e ogni altro mezzo che ovviamente fa vergognare tutti era l’ideale per mettere a tacere i nemici, terminando gli stage facendo il suo ingresso in una tazza da water. Disgustoso al punto giusto ma divertente nella sua giocabilità semplice e simile a molti altri giochi molto meno “sporchi” ma dello stesso genere. Boogerman fece anche la sua comparsa come personaggio segreto in uno degli ultimi episodi di Clayfighter ma a noi piace ricordarlo come protagonista assoluto del suo gioco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>