Gustosa notizia per i fan sfegatati di Monster Hunter, Nintendo infatti ha comunicato che Monster Hunter 3 Ultimate sarà venduto in bundle con Wii U e 3DS dal prossimo 22 marzo. Oltre al gioco nei negozi troveremo un pacchetto che include un 3DS XL nero con MH3U preinstallato ed un bundle speciale con Wii U Premium, Classic Controller Pro e Monster Hunter 3 Ultimate.
Il sito Cofee With Games ha pubblicato una serie di interessanti statistiche riguardanti Monster Hunter 3, il titolo Capcom per Wii che proprio in questi giorni festeggia il suo primo compleanno.
Secondo questa sfilza di numeri, quasi 70.000 sono stati i giocatori a divertirsi con Monster Hunter 3 sul Nintendo Channel di Wii, 6.313.120 le ore di gioco totalizzate complessivamente da questi ultimi (pari a 90 ore e 25 minuti per ciascun giocatore) e 3 ore e 26 minuti la durata media di ogni singola sessione di gioco.
Mentre Monster Hunter 3 debutta in Europa e raccoglie i favori di pubblico e critica, casa Capcom non se ne sta con le mani in mano e già prepara la
Buone. Anzi, ottime notizie per Capcom. Dopo pochissimi giorni di permanenza sul mercato, Monster Hunter 3 si è piazzato al quinto posto nelle classifiche di vendita del Regno Unito, risultando la più alta new entry della settimana. Un risultato che per certi versi è davvero sorprendente, soprattutto considerando il fatto che stiamo parlando di una serie che è stata spesso snobbata dal pubblico europeo.
Passando all’aspetto pratico della faccenda, la meccanica di Monster Hunter 3 è rimasta fedele a quella degli altri capitoli della serie (bisogna catturare mostri, ci si può confrontare online con altri cacciatori, ecc.), mentre il tasso di difficoltà del gioco, a quanto pare, ha subito un leggero calo. Che stia proprio qui il successo di questo nuovo titolo? Chi può dirlo!
E allora, in attesa che qualcuno ci spieghi l’arcano, vi invitiamo a farvi un’idea più chiara su questo Monster Hunter 3 guardando il trailer del lancio del videogame insieme a noi. Lo trovate dopo il salto.
La loro invasione è stata sicuramente una delle più impreviste e più colorate che il mondo dell’intrattenimento abbia mai lanciato nel corso degli anni. Un fenomeno che continua imperterrito nel tempo senza cali e senza cedimenti, un vero e proprio culto che ha appassionato i ragazzi di ieri e che continua a coinvolgere nuovi adepti grazie ai graditi ritorni dei protagonisti in questione che si moltiplicano a vista d’occhio ampliando il mondo di cui fanno parte.
Probabilmente qualcuno di voi avrà capito che stiamo parlando dei Pokemon, quei simpaticissimi mostriciattoli giapponesi che, direttamente dalla terra del sol levante hanno letteralmente conquistato il mondo attraverso ogni mezzo a loro disposizione, dai cartoni animati fino ai lungometraggi per il grande schermo, dai fumetti in varie versioni fino a vari oggetti collezionabili, passando ovviamente per il florido mercato dei videogames.
Lo abbiamo più volte affermato e nonostante l’arrivo di giochi particolarmente violenti o inquietanti che hanno già iniziato ad invadere la collezione di titoli già in attivo o che comunque nei prossimi mesi saranno messi in commercio tra gli scaffali dei migliori negozi di videogiochi, la Wii si è sempre contraddistinta come una delle macchine da gioco più vicine alla massa e al pubblico dei più giovani, nonché di famiglie intere ora appassionate videogiocatrici.
Dalle semplici avventure capitanate dal glorioso faccione baffuto del simpaticissimo Mario fino ai divertentissimi giochi sportivi con cui allenarsi felicemente nel salotto di casa propria senza dover raggiungere campi da golf veri e propri né tanto meno campi da tennis pescando amici appassionati della disciplina: sono questi i giochi che imperversano sulla console della Nintendo e che mantengono alto lo status di macchina da gioco preferita dai ragazzini.
La questione del mercato estero a cui spesso dobbiamo attingere per poter vivere delle esperienze videoludiche altrimenti inedite agli occhi di noi poveri appassionati occidentali, è un problema che attanaglia il mondo delle console fin dai primi tempi della loro imposizione nel mercato dell’intrattenimento internazionale. E qui abbiamo più volte fatto notare quanto possa essere antipatico incappare in problemi relativi a queste disavventure.
Ritardi mostruosi dovuti a conversioni che impiegano mesi e mesi prima di poter essere svolte nel migliore dei modi e permettere quindi al relativo gioco di arrivare sui nostri scaffali o ancora, molte altre volte, un divieto definitivo che obbliga a giochi decisamente interessanti e spesso originalissimi che di sicuro potrebbero rinfrescare il mercato saturo a rimanere nel paese di origine, spesso il Giappone, senza la possibilità di varcare il territorio.