
Qualcuno cantava “Gli uomini e le donne sono uguali”, certo, piacerebbe a molti l’uguaglianza tra maschi e femmine in ogni settore della nostra vita sociale, ma quando ci sono di mezzo le leggi di madre natura, ben poco c’è da fare per modificare gli istinti primordiali e la mentalità che rappresenta da millenni quello che è l’uomo e quello che invece incarna la donna.
Incredibile a dirsi ma ciò avviene anche nel mondo dei videogiochi visto che la differenza sostanziale tra uomo e donna si avverte anche nell’interesse che un videogioco trasmette a maschi e femmine. Quello di cui stiamo parlando è frutto di una ricerca della Stanford University e riguarda la diversità di attenzione e di interesse tra un uomo e una donna relativamente all’atto di giocare con i videogiochi.

Infatti al contrario delle ragazze, gli uomini giocando tirano fuori i propri istinti primordiali: il contrasto è quindi netto tra la tecnologia che avanza di giorno in giorno presentandoci giochi assolutamente perfetti per grafica e gameplay, e il nostro primitivo istinto che si scatena videogiocando. Insomma si può dire che le donne sono naturalmente meno coinvolte degli uomini dai videogames.
Ciò è spiegato dal funzionamento differente dell’amigdala, una ghiandola del cervello che nell’uomo fa scattare immediatamente l’impulso di sfida che caratterizza in effetti la missione dei videogiochi, a qualunque genere appartengano. Le donne al contrario non sentono questo desiderio di nuove sfide e di conquista ma nonostante ciò comprendono gli obiettivi del gioco senza scatenare i propri istinti primitivi. Gli uomini e le donne non sono uguali..