Escape Plan, come morire in modo buffo in un videogame


In quanti modi diversi avete perso una vita in uno dei vostri giochi preferiti? Ormai non si contano davvero più le possibilità offerte dai nostri gioiellini videoludici e non è più possibile nemmeno numerare in modo esatto le cause della nostra morte su console in uno dei tanti titoli che abbiamo a casa. Vi sarà capitato insomma di finire fuori strada mentre provavamo a gareggiare su un circuito, ma un’auto nemica non ha avuto scrupoli a sbatterci fuori carreggiata.

Oppure vi sarà capitato di essere pestati da una gang rivale in un qualsiasi titolo d’azione politicamente scorretto fino a perdere i sensi o ancora sareste sicuramente stati mazzolati per bene da un unico avversario in un turbolento incontro in un picchiaduro furioso ma divertentissimo. Le possibilità insomma sono davvero numerose, ma probabilmente tra quelle più divertenti, mancheranno all’appello quelle disponibili invece in Escape Plan.

È morto Takeshi Miyaji, il creatore di Grandia

Il mondo dei videogame è in lutto. Sabato scorso si è spento a soli 45 anni Takeshi Miyaji, il game designer giapponese che tutti noi ricordiamo e (ringraziamo) per aver creato uno degli JRPG più belli di tutti i tempi, Grandia.

Miyaji era il CEO di G-Mode, software house focalizzata sulla creazione di giochi socia per i cellulari nata dopo che nel 2000 il compianto designer nipponico aveva lasciato Game Arts, la società sviluppatrice di videogiochi fondata con il fratello in giovanissima età.

Giochi della memoria, Chakan


Nella lunga storia dei videogiochi sono molti i personaggi simpatici e cartooneschi che sono sbarcati sulle nostre console. Dai teneri e buffi animaletti antropomorfi che infestano i platform game fino ai più recenti dolcissimi cagnolini e gattini da compagnia da accudire ed allevare nelle varie simulazioni che imperversano in special modo per le console portatili. Ma ci sono anche molti giochi dalle atmosfere più oscure ed ostili.

Quante volte un gioco ci ha infatti permesso di impersonare dei guerrieri armati fino ai denti oppure dei personaggi oscuri e tenebrosi, tormentati da una storia angosciosa ed angosciante, un vero e proprio supplizio che porterà il protagonista in questione ad avventurarsi per un nuovo cammino durante il quale guidarlo. E un po’ sotto questo filone nacque Chakan, un titolo dal sapore dark che arrivò su Sega Mega Drive agli inizi degli anni ’90.

Morte a Venezia con Venetica per PC e Xbox 360

A tutto c’è rimedio fuorchè alla morte recitava un vecchio detto che serve a far coraggio a chi ha subito una sventura non riconducibile al riposo eterno. Ma la figura della morte aleggia sempre nel mondo dei videogiochi sulle teste dei protagonisti di cui prendiamo il controllo e molto spesso ci capita di combattere suoi accaniti sostenitori, defunti o non defunti, per poi precipitarci al cospetto della signora in nero.

Ma la morte è stata sempre considerata come un essere immateriale, una pura entità maligna che poco ha di fisico possedendo invece una forte carica spirituale dovuta al suo triste compito, ma succede nel gioco di cui vogliamo parlarvi, che la morte abbia un volto e delle sembianze ben precise visto che una misteriosa setta sceglie tra gli umani chi avrà il compito di gestire la morte delle persone.

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