Darksiders, un video mostra l’arsenale di Guerra


Gli appassionati di giochi di ruolo sanno bene che uno degli elementi più importanti per poter andare avanti nell’avventura e riuscire a sopravvivere nonostante gli scontri con creature sempre più pericolose e letali, bisogna controllare in modo preciso l’equipaggiamento, in special modo la scelta delle armi da utilizzare in battaglia, aumentando il loro livello offensivo ed imparando varie abilità da associare alle distruttive caratteristiche già intraprese.

Se i fans del gioco di ruolo spingono l’acceleratore anche per scoprire armi finali segretissime e nuovi articoli offensivi da poter comprare nei negozi sparsi nei vari villaggi visitabili e personalizzare in modo adeguato, chissà come devono essere totalmente presi dalle armi disponibili per i propri alter ego virtuali, gli appassionati dei giochi d’azione misti ad avventura, quelli in cui l’arsenale offensivo risulta una delle componenti essenziali.

Heroes Over Europe, un video sullo sparatutto con gli aerei da guerra


Ci sono terribili eventi nella storia della nostra civiltà che tristemente ci tocca ricordare, più che altro per capire quali errori sono stati fatti e tentare così di non cadere di nuovo nelle stesse buche, mantenendo così uno stabile equilibrio tra tutti i paesi che compongono il nostro pianeta, affinché non si arrivi ancora una volta ad una terribile guerra mondiale come i due conflitti che hanno caratterizzato l’inizio e la metà del secolo scorso portando morte e distruzione.

Se la memoria collettiva non permette di avere un buon ricordo di quelle funeste vicende che tanta povertà e deterioramento civile hanno portato al mondo intero risparmiando ben pochi paesi, è innegabile notare come alcune situazioni e soprattutto alcuni protagonisti che sono stati sotto i riflettori di queste particolari realtà, siano ancora circondati da un alone di fascino, non soltanto per alcuni uomini che hanno reso immortale il proprio nome, ma anche dei veicoli veri e propri.

Darksiders: il Cavaliere della Guerra porta l’Apocalisse su console

 A prima vista Darksiders potrebbe sembrarvi molto simile a Devil May Cry o a God of War dato il suo combattimento frenetico e la possibilità di sterminare demoni con attacchi melee e ranged, ma dopo un paio di ore cambierete sicuramente idea. Lo sterminio di massa infatti è solo una faccia della medaglia: il gioco presenta moltissimi elementi RPG alla Legend of Zelda degni di nota.

La storyline è abbastanza semplice. Arriva l’Apocalisse, ma in anticipo. Non stiamo parlando però di un’Apocalisse alla buona, magari con qualche sopravvissuto: tutti gli esseri viventi vengono spazzati via. Purtroppo il giorno del giudizio non era previsto cosi presto e impersoneremo Guerra, uno dei quattro cavalieri. Tutto quello che dobbiamo fare è distruggere i demoni che infestano il mondo e trovare un rimedio all’errore commesso.

Six Days in Fallujah, forse non arriverà mai una versione europea


Basta accendere la televisione e guardare un telegiornale per accorgerci di cosa accade nel mondo senza avere l’obbligo di prendere un aereo e visitare i quattro angoli del globo per scoprire le vicende che animano le giornate dei paesi molto lontani dalla nostra città di residenza. Molto spesso le notizie si concentrano sui temi politici nazionali ed internazionali, ma purtroppo sempre più spesso ci sono immagini che vorremmo non vedere.

In special modo le guerre che interessano popolazioni occidentali o che riguardano l’invio di alcune truppe di nazioni alleate in missioni per così dire di pace, sono purtroppo all’ordine del giorno per le notizie che ci vengono trasmesse dai tg di mezzo mondo e non possiamo fare altro che scoprire giorno dopo giorno quanta morte e distruzione possa far parte dell’animo umano e trincerarsi dietro motivi economici e di mera acquisizione del potere.

Brothers in Arms, l’orrore della guerra sulle console

Se un tempo i videogiochi erano spesso caratterizzati da titoli che offrivano un intrattenimento piuttosto “tranquillo” con una moltitudine di platform ambientati in foreste incantate, magici castelli o in location tipiche di questi giochi fumettosi, man mano l’industria videoludica ha sviluppata quella fetta di prodotti che riguardano ambientazioni molto più adulte e sofferte, dove la guerra e il dolore sono di casa.

Infatti sempre più spesso i protagonisti dei videogiochi hanno a che fare con la disperazioni di scenari piuttosto drammatici e inquietanti dal punto di vista umano perché spesso ispirati da fatti realmente accaduti, come nel caso della seconda guerra mondiale. E proprio prendendo in esame questo preciso periodo storico, in dirittura d’arrivo per Playstation 3, Xbox 360 e PC ci sarà Brothers in Arms: Hell’s Highway.

I giochi per console danneggeranno il mercato di quelli per PC?

Mentre tutti parlano della “guerra” in corso tra Wii, Xobox 360 e PS3, c’è un mondo che si sta interrogando circa il suo ruolo nel presente e, soprattutto, la sua convivenza futura con le console per i giochi che ormai sono nelle case di milioni di utenti in tutti i continenti: quello dello sviluppo di videogame per PC.

Importante riflessione a riguardo è arrivata da Roy Taylor, figura di spicco di Nvidia, società produttrice di schede video (e quindi molto interessata ad un positivo sviluppo del mercato PC):

Le console adesso sono una linea base dalla quale partire per lo sviluppo dei videogiochi. Basta guardare titoli come Gears of War o Assassin’s Creed, entrambi grandiosi a livello di esperienza di gioco, ma decisamente migliorati nelle loro versioni su PC, in grado di renderli più belli e regalare nuovi interessantissimi elementi anche a coloro che hanno già provato quelle per console. Le versioni dei giochi per PC sono le migliori, sviluppate in modo maggiore rispetto a quelle per altre piattaforme, motivo per il quale prevedo un futuro entusiasmante per il mercato dei videogame per computer, in una perfetta co-esistenza con quello dei giochi destinati alle console.

PS3 e Blu-Ray: boom dietro l’angolo o declino annunciato?

Chi nella seconda metà degli anni 90 ha avuto la fortuna di assistere all’irripetibile fenomeno Playstation, saprà che in quel caso, soprattutto dalle nostre parti, la “carburazione” sul mercato della rivoluzionaria console di casa Sony fu a dir poco lenta. L’impennata, con seguente permanenza nelle case e nei cuori di videogiocatori di tutto il mondo, fu poi un qualcosa di lunghissimo, quasi interminabile, spinto innegabilmente da un fenomeno che dall’epoca non smette di far parlare di se: la pirateria.

Il bassissimo costo dei giochi pirata, associati ad un costante deprezzamento della magica scatoletta ludica nipponica segnarono poi la storia trionfale che tutti ormai conosciamo. Storia che, quasi nelle stesse modalità si è ripetuta con la tuttora affascinante Playstation 2, anch’essa aiutata (anche se dopo un po’ di tempo rispetto al suo debutto nei negozi di tutto il mondo) da modifiche e giochi pirata.

Ed adesso che, ormai da molti mesi è sul mercato, come si sta comportando la potentissima Playstation 3? Non bene come molti, soprattutto a casa Sony, si sarebbero augurati, ma nemmeno al punto tale da iniziare a recitare qualche “de profundis”, come altri avrebbero sperato (o semplicemente mal pronosticato).

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