Due ore con i videogames al pari di una striscia di cocaina?


Non riusciamo mai ad abituarci, noi poveri appassionati di videogiochi, alle mille critiche mosse quasi quotidianamente nei confronti del nostro grande amore, quel semplice mezzo di intrattenimento videoludico che ci rende la giornata più piacevole proponendo delle sfide emozionanti e delle trame degne di un vero film per il grande schermo, facendoci conoscere personaggi interessanti e regalandoci tanto sano divertimento.

Molto si è detto da autorevoli saggi di ogni settore sul mondo dei videogiochi, come il principio che la sedentarietà necessaria per poter giocare porti direttamente all’obesità infantile, dimenticando i giochi che invece propongono attività fisiche e tutte le novità riguardanti i metodi di controllo ben più interattivi rispetto all’era del classico joypad. Ma la lista di critiche sarebbe davvero lunga e a quanto pare un nuovo elemento allungherà ancora l’elenco.

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E’ la nostra grande passione, il nostro sano divertimento, la nostra valvola di sfogo per lasciar andare ogni tipologia di stress accumulato durante il giorno dopo lo studio di materie un po’ pesanti o la sopportazione delle pressanti richieste di un capufficio un po’ ossessivo, eppure il mondo dei videogiochi è continuamente preso di mira da studi e da associazioni che non perdono occasione di sottolinearne i lati negativi ed esprimere critiche di ogni genere.

Sono ormai molte infatti i sondaggi e le ricerche riguardo il tema videoludico, e tra problemi forti relativi all’obesità più o meno infantile imputabile anche ai videogames o addirittura al numero di merendine mangiate durante una sessione di gioco, non sappiamo proprio più come difenderci da questi continui attacchi. Provocazioni che non vengono mai da sole visto che un altro tipo di studio ha messo in luce alcuni disagi che possono essere provocati dai videogiochi.

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I videogiocatori lo sanno benissimo purtroppo, spesso la propria passione viene infangata da molte persone che non conoscono bene questo tipo di attività e la etichettano non soltanto come un modo per alienarsi dalla vita sociale che ogni ragazzo ma che anche ogni persona adulta deve intraprendere, ma in special modo è un mezzo per lanciare dei messaggi poco adatti ai giovani e con un uso a volte esagerato di alcune situazione per accrescere l’entusiasmo nei confronti di un titolo.

Molte saghe di videogames hanno costruito a tutti gli effetti la propria fortuna su alcuni elementi criticabili ed effettivamente molto contestati, prima fra tutti la serie di Mortal Kombat, lo scatenato picchiaduro della Midway che è un vero concentrato di sangue e violenza con attacchi mostruosamente spaventosi con cui un avversario può finire nel modo più cruento possibile il proprio rivale, con attacchi che sorpassano senza problemi il limite della decenza.