Playstation descrive le perdite a causa dello tsunami e dell’attacco hacker


Non ne potevate più di accontentarvi del semplice ed arcaico gioco in modalità singola o al massimo in multiplayer con un amico, con la vostra fiammante Playstation 3? Non ne potevate più di sognare soltanto la magia delle competizioni online per riuscire a battere i record del vostro gioco preferito o di comunicare sui server appositi dei traguardi che difficilmente altri giocatori in giro per il mondo potrebbero mai raggiungere?

Per fortuna i vostri desideri si sono esauditi e dopo il terribile incidente che ha costretto la Sony a prendere drastici provvedimenti con il suo sistema online dedicato alle console da gioco nate sotto la sua ala protettrice, ecco tornato finalmente Playstation Network e da domani anche Playstation Store dovrebbe finalmente far ritorno per la gioia di tutti quelli che adorano andare a curiosare tra i nuovi titoli acquistabili in rete e add-on per i giochi posseduti. Ma quanto è costato ciò alla Sony?

Tokyo Game Show 2011, si farà ma in forma ridotta


In questo periodo il paese del sol levante è famoso per la sua meravigliosa fioritura degli alberi di ciliegio che, esattamente come ci viene mostrato spesso nei cartoni animati giapponesi, fanno cadere dei soffici e morbidi petali rosa dai rami degli alberi creando così una straordinaria atmosfera poetica che il popolo nipponico sfrutta per riunirsi nei parchi cittadini e nelle aree verdi per sollazzarsi con dei gustosi pic nic tra amici e parenti.

Quest’anno purtroppo la magia è stata rovinata dalla sciagura che tutti noi ben conosciamo, dal tragico tsunami che ha investito una grossa parte del paese e che ancora oggi sta facendo subire la sua furia tra vittime innocenti e il disastro ambientale e salutare a causa delle radiazioni. Di fronte ad un’emergenza così forte, il mondo videoludico forse passa in secondo piano, ma è giusto occuparsi anche dei problemi relativi a questo settore che il terremoto ha causato.

Project Dust, un nuovo God game arriva su console


Nei giochi praticamente sempre, siamo abituati a prendere il comando di un semplice personaggio per quanto buffo e particolare questi possa essere, o magari al massimo di una ridotta squadra di individui se stiamo effettuando una missione temeraria all’interno di un’avventura condita con una buona dose di azione o magari addirittura uno sparatutto in cui programmare bene ogni minima mossa imbracciando avveniristiche armi pronte a far fuoco.

Un ridotto numero di azioni e un’interazione limitata con l’ambientazione circostante sono quindi le caratteristiche che praticamente ogni gioco per console adotta per realizzare il divertimento del giocatore di turno, ma soprattutto qualche tempo fa, in cui si sentiva la necessità di offrire qualcosa di nuovo alla popolazione videoludica, videro la luce i cosiddetti God Games, quelli in cui non si prendeva il comando di un personaggio qualunque, ma di un dio.

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