Skullgirls, tra pochi giorni su Xbox Live


I personaggi femminili nei picchiaduro, nonostante un certo maschilismo di fondo che pervade questo genere, sono sempre stati presenti per la gioia del risicato pubblico formato da esponenti del sesso debole appassionati del genere e dai classici giocatori che invece ogni tanto amano cimentarsi anche con alcuni personaggi che possano abbandonare i soliti parametri basati sulla forza bruta e possano invece contare su una letale agilità.

Esempi di donne importanti presenti nei picchiaduro più noti se ne potrebbero fare a iosa, a cominciare dalla terribile Chun Li di Street Fighter, saga che ha ospitato anche personalità di spicco come la soldatessa Cammy o la studentessa Sakura, senza dimenticare le sorelle Williams di Tekken e la sinuosa Mai Shiranui di King of Fighters. Ma cosa ne direste di congiungere in un unico titolo esclusivamente combattenti femminili?

Skullgirls, un video mette in luce i pregi del picchiaduro al femminile


Anche se la maggior parte dei titoli appartenenti ad un genere molto apprezzato e molto diffuso come quello dei picchiaduro possiede come caratteristica principale l’utilizzo di personaggi più o meno stereotipati come il classico omone grosso e robusto dotato di attacchi possenti o la giovane donzella apparentemente indifesa ma dotata invece di grandi sorprese, alcune volte ci troviamo di fronte a degli episodi decisamente originali e piacevoli.

E’ il caso ad esempio di Vampire Hunter, una saga purtroppo quasi dimenticata, in cui i protagonisti erano dei personaggi che sembravano pescati dall’immaginario collettivo dei mostri classici, con un’avvenente donna gatto, una seducente vampiressa, un succhiasangue dotato di canini affilati, un lupo mannaro, un uomo pesce e così via. Se mantenete questa connotazione un po’ dark e aggiungerete tante combattenti donne, avrete Skullgirls.

Skullgirls, una gallery del picchiaduro al femminile


Quanto è cambiato il ruolo femminile all’interno dei videogiochi. Un tempo ad affezionarsi a questo sistema di intrattenimento era soltanto un pubblico quasi prettamente maschile ma con l’avanzare dei generi proposti e con una maggior attenzione anche a sfruttare al meglio alcune caratteristiche per far avvicinare il gentil sesso alle console, molte ragazze hanno capito il valore di una partita con i videogames senza più considerarlo un gioco soltanto da maschi.

In compenso anche i personaggi femminili all’interno dei giochi stessi hanno cambiato veste. Ci son sempre stati degli esponenti di spicco che hanno tenuto alta la bandiera femminista, da Samus, una delle prime donne in un gioco d’azione, anche se coperta interamente da una tuta protettiva che ne mascherava le sembianze, fino alla guerriera di Golden Axe, letale e coraggiosa come poche. Ma è nei picchiaduro che le donne danno il loro meglio, specialmente in quello che sta per arrivare.

Skullgirls, primo video e nuovi dettagli


Di solito a sfidarsi in un divertente picchiaduro son quasi sempre personaggi distinti da una varietà ben bilanciata, alternando a lottatori che sembrano usciti direttamente da un incontro di wrestling, delle identità decisamente più fragili, quanto meno in apparenza, come soavi protagoniste dall’aspetto molto femminile, ma in realtà capaci di difendersi tranquillamente da sole e di mettere al tappeto anche il peggior combattente della cricca.

Tutto questo forma una regola ben precisa che gli sviluppatori di picchiaduro ben conoscono e che permettono così al giocatore, dopo vari tentativi padroneggiando le tecniche di ogni duellante, di scegliere il preferito in base all’aspetto fisico, alla resistenza in battaglia e alle tipologie di attacchi, spesso scegliendo un personaggio maschile preferito ed uno femminile. Ma se in un titolo di questo genere fossero presenti solamente lottatrici femminili?

Skullgirls, un picchiaduro tutto al femminile


Tra i tanti generi disponibili ormai nel solido mercato videoludico, ce ne sono alcuni che vengono notoriamente considerati ad appannaggio quasi esclusivamente dei maschietti appassionati di console ed affini. Sicuramente gli sparatutto ed alcuni esponenti del genere sportivo sono seguiti maggiormente da un pubblico maschile, ma tra i filoni che sono nati specialmente per sollazzare i ragazzi c’è senza ombra di dubbio quello dei picchiaduro.

La possibilità di impersonare dei virili e forzuti uomini pronti a far polpette del proprio avversario è sicuramente un buon argomento per un picchiaduro che si rispetti, così come la buona presenza di abilità varie da personaggio a personaggio, uno più interessante e carismatico dell’altro, per differenziare bene l’esperienza di gioco. Ma è anche vero che anche le protagoniste femminili non sono mai mancate in questo settore, e tra non molto ci sarà un bell’affollamento.

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