Giochi della memoria, The Adventures of Dr. Franken

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Molte volte nel corso della storia del videogioco, abbiamo avuto il compito di avere a che fare con delle creature davvero orripilanti che sono state create col preciso compito di farci impazzire di paura mentre saltavano fuori all’improvviso da angoli bui o semplicemente tentavano di braccare un arto del nostro corpo per iniziare a saziare la propria fame atavica di calda e fragrante carne umana. Scenari che oggi sono piuttosto frequenti su ogni console.

L’arrivo dei survival horror non ha fatto altro che ampliare a dismisura questo tipo di situazioni, con zombie che non richiedono altro se non di avvicinarsi, seppur lentamente, al nostro corpo per pasteggiare serenamente, o ancora fantasmi che hanno ben poco di amichevole e che sono legati ad antiche tradizioni o rituali centenari. Più volte però abbiamo avuto anche a che fare con i cosiddetti mostri classici, quelli che sono punti di riferimento anche per la letteratura.


Videogiochi che abbiano a che fare con i vampiri e con l’emblema per eccellenza dei succhiasangue ovvero Dracula, ce ne sono a bizzeffe, a cominciare dalla lunga ed acclamata sere di Castlevania, un po’ meno battuta è invece la strada di quel mostro creato da uno scienziato pazzo e che prese vita grazie ad una scossa elettrica. Frankenstein insomma non ha mai trovato grandi spazi, ma va ricordato senza dubbio The Adventures of Dr. Franken.

Il gioco che fu disponibile su Super Nintendo ci metteva nei panni di un atletico Frankenstein in una struttura di gioco ampliamente ricalcata sullo stile classico dei platform, che aveva il compito di recuperare pezzi del corpo della propria fidanzata purtroppo scomposta. Il tutto era ovviamente condito da una dose di umorismo e di ironia di fondo che aveva ben poco di spaventoso, a parte le ambientazioni molto curate di stile classicamente gotico. Un titolo per gli amanti dell’horror leggero.

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