Giochi della memoria, Rise of the Robots

di Redazione Commenta


L’uomo è sempre stato affascinato in qualche modo dal futuro e dall’ignoto, dalla possibilità di poter scoprire cosa gli riservasse l’avvenire, cosa si sarebbe nascosto dietro le pieghe dei prossimi avvenimenti che sarebbero accaduti e che avrebbero cambiato non soltanto la propria vita, ma quella di tutta l’umanità, attraverso il cammino portato dal progresso tecnologico fino alle nuove scoperte in vari altri campi, da quello medico a quello delle comunicazioni.

Ricordate come immaginavamo il futuro appena una decina di anni fa? Non soltanto nel 2000 immaginavamo l’uomo già in viaggio diretto verso la Luna come se si trattasse di una meta turistica come tutte le altre, ma avevamo anche in mente un look futuristico e al limite del fantascientifico per tutto ciò che ci circondava, dal modo di vestire fino all’arredamento della casa, con pochi fronzoli e tanto materiale diverso da quello che usiamo tutti i giorni.


Ma per quanto riguarda i viaggi che la nostra fantasia faceva immaginando il futuro, di sicuro c’erano una netta sinergia tra l’uomo e la macchina, una sorta di immedesimazione con tra l’essere umano e il robot, un essere antropomorfo fatto di materiale ferroso ma capace quasi di provare i sentimenti che soltanto un essere terrestre fatto di carne ed ossa potrebbe provare, una sorta di sostituzione all’uomo in tutto e per tutto. Questo fenomeno ha ovviamente scatenato la fantasia dei programmatori.

I robot infatti vennero usati come protagonisti indiscussi di Rise of the Robots, un picchiaduro ad incontri che si poneva lo scopo di limitare il progredire della casta degli uomini di latta tra vari attacchi tipici di provetti atleti di arti marziali. Proprio come i vari Street Fighter dell’epoca, Rise of the Robots ci permetteva di destreggiarci tra attacchi volanti e abilità diverse da un robot all’altro, il tutto con una grafica superlativa per i canoni dell’epoca. Chissà se i robot prenderanno davvero il sopravvento un giorno..

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