Giochi della memoria, Panel de Pon

di Redazione 1


I puzzle game sono da sempre stati tra i giochi favoriti dagli appassionati di videogame ma soprattutto da quelli che non sempre hanno la voglia e la costanza di definirsi veri maniaci del controller, di quelli che non amano passare ore davanti a storie intricate e meccanismi di gioco complessi da padroneggiare, ma che trovano comunque nei puzzle game un coinvolgimento particolare e senza ombra di dubbio tanto tanto divertimento.

Il merito dei puzzle game, fin da quando i primi esperimenti hanno visto la luce sulle vecchie macchine da gioco, è stato anche quello di avvicinare molto alle console, da sempre saturate da centinaia di titoli pensati appositamente per un pubblico maschile per tematica e stile di gioco, anche il pubblico femminile, che trovava nella riflessione e nel ragionamento necessari, dei livelli di sfida intriganti che hanno poi permesso la conoscenza di molti altri generi.


Il pubblico femminile poteva quindi destreggiarsi tra mattoncini che precipitavano dal cielo e gemmine colorate pronte per essere combinate tra loro, e proprio sul Super Nintendo, un gioco che strizzava l’occhio alle ragazze e agli appassionati di fantasy trattato in formato manga, fece capolino per la gioia di molti. Il suo nome era Panel de Pon, un puzzle game piuttosto classico circondato da un gruppo di fatine agguerrite quanto dolcissime.

Nei panni di una sorta di spiritello elementale fatato, avevamo il compito di scambiare di posto i quadratini presenti sullo schermo, formando combinazioni orizzontali o verticali di almeno tre elementi identici, per danneggiare con altri mattoncini l’area di gioco avversaria o soddisfare delle missioni, a seconda della modalità di gioco selezionata. Un titolo ammiccante al pubblico femminile, ma non solo, con delle tenere protagoniste affascinanti e pittoresche.

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