Giochi della memoria, Garfield Caught in the Act

di Redazione Commenta


In special modo nell’era d’oro dei platform, ovvero quando questo genere era particolarmente presente su tutte le console in commercio fin dai primi anni ’90, molti sono stati gli aniamli protagonisti delle tante avventure che sono andati a sostituire le figure umane, andando a rappresentare l’immagine più simpatica e colorata adatta per un gioco a piattaforme che risultava così intrigante per un pubblico giovane ma non solo.

Tra gli animali antropomorfi che maggiormente sono stati ospitati sulle nostre macchine da gioco, se ricordate bene sono stati diversi i gatti, quei teneri batuffoli di pelo che siamo stati lieti di guidare per permetter loro di completare la relativa missione. E di questi micetti, molti sono stati presi in prestito dalle serie televisive a cartoni animati più in voga in quel periodo, e proprio a questa categoria appartiene il simpatico Garfield.


Chi è molto giovane forse non lo ricorderà, ma il gattone arancione è stato un personaggio molto di moda qualche anno fa, tanto da meritare una trasposizione su console delle sue avventure che prese il nome di Garfield Caught in the Act, rappresentando l’ennesimo platform iper-colorato che vide la luce in varie versioni, ovvero per Sega Mega Drive, Game Gear ed anche una versione PC pubblicata insieme al più noto Sonic & Knuckles.

Il povero Garfield non dovevamo guidarlo in un comodo ambiente domestico, bensì dovevamo aiutarlo a trovare una via d’uscita dal tubo catodico visto che il protagonista rimane intrappolato in una tv. Quindi i vari livelli di gioco rappresentano vari generi, dall’horror con tanto di bare e pipistrelli fino all’antico Egitto, compresa la pubblicità che rappresentava gli stage bonus. Buone animazioni e la classica simpatia del gattone rendevano il gioco di Garfield alquanto godibile.

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