Giochi della memoria, Cosmo Police Galivan II

di Redazione Commenta


Come cambiano le cose nel mondo videoludico. Lo abbiamo detto proprio la scorsa settimana parlando del salto enorme fatto in appena una ventina d’anni dall’intrattenimento videoludico, dapprima ad appannaggio soltanto di pochi eletti che già intuivano il divertimento possibile con un controller in mano, ed ora invece uno dei mezzi più utilizzati ed apprezzati, nonostante le solite critiche dei benpensanti, per divertirsi da soli o in compagnia.

Ma le cose cambiano anche in un giro più stretto, ad esempio con il passaggio di generazione di un titolo da una console alla sua immediatamente successiva erede, permettendo così una vera e propria trasformazione di un gioco originale in qualcosa di totalmente differente che però, ugualmente, potrebbe interessare i fans del prodotto originale. Se la scorsa settimana vi abbiamo parlato di Cosmo Police Galivan, oggi è il turno del suo seguito diretto.


Se il primo capitolo della saga fu dedicato al Nes, storica console su cui sono nati dei capolavori che ancora animano le nostre avveniristiche macchine da gioco oggi, Cosmo Police Galivan II fu invece pubblicato su Super Nintendo, console decisamente più potente rispetto al suo fratellino minore che permise a questo seguito ufficiale di cambiare rotta e trasformarsi così da un action game piuttosto classico in un picchiaduro a scorrimento.

Genere ormai scomparso purtroppo, ma la struttura di Cosmo Police Galivan II rappresentava in pieno il cliché classico del filone, con somiglianze davvero notevoli con titoli tipici del settore come Final Fight, tanto per rimanere sulla stessa console o Street of Rage, comprese delle ambientazioni tra le più tradizionali esistenti, in primis quella urbana dei primi livelli. Uomini e donne corazzate pronti a sfoderare attacchi contro i robotici nemici: poteva bastare per soddisfare i fan del primo capitolo?

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