Dead or Alive, Yosuke Hayashi dice la sua sulla modernità dei picchiaduro

di Redazione 2


Il modo in cui vengono proposti al giorno d’oggi i videogames ha quasi sempre a che fare con qualche volto noto del passato o con una particolare saga che torna prepotentemente dalle retrovie in una veste migliorata e decisamente più moderna. La febbre da revival che ha investito quindi l’attuale panorama videoludico non sembra assolutamente arrestarsi, sia per un certo appeal verso le vecchie glorie sia per una certa mancanza di idee generale.

A volte è piacevole confrontarsi con un vecchio titolo abilmente abbigliato per assomigliare ad un gioco totalmente inedito agli occhi delle giovani leve, ma è altrettanto deprimente tutto sommato questo bisogno di saccheggiare il passato per proporre qualcosa di ipocritamente innovativo ed attuale. Questo l’ha notato anche Yosuke Hayashi, leader del Team Ninja che di recente ha voluto dire la sua sul genere tanto entusiasmante dei picchiaduro.


Dopo Dead or Alive 4, gustosissimo episodio di una delle saghe più amate dal pubblico infatti, pare che il Team Ninja non avesse le idee chiarissime sul futuro della serie, ma poi l’illuminazione è arrivata con l’esempio, a quel che dice Hayashi, negativo di Street Fighter IV, l’ultimo capitolo ufficiale della premiata saga di picchiaduro Capcom che, a parte una veste splendente, ha fatto tornare il genere ai suoi primari esordi.

Ecco perchè il genere dei picchiaduro si è fossilizzato: proporre sempre lo stesso gameplay da anni è deleterio ed è importante invece provare nuove strade come una certa coniugazione tra adrenalina pura, eleganza ed un certo ammiccamento sessuale inedito come propone proprio la saga di Dead or Alive. Siete d’accordo con il signor Hayashi oppure vi ritenete dei fieri sostenitori della Capcom e quindi adoratori dell’old-style quando è pregiato come in Super Street Fighter IV?

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