Country Story, modifiche ai contadini su Facebook


Probabilmente il genere di gioco più diffuso su Facebook è sicuramente quello che ci rilassa maggiormente mettendoci nei panni di un novello contadino intento a coltivare zolle di terra, a scegliere i semi più adatti per far crescere le nostre piantine e i nostri ortaggi, nonché ad allevare simpatici animaletti che non faranno altro se non incrementare le entrare della nostra azienda agricola, vendendo lana, latte o uova che gentilmente ci permetteranno di prelevare.

Tra i titoli appartenenti a questo genere, uno dei più piacevoli, in special modo a livello grafico è Country Story, un simpaticissimo gioco disponibile ormai già da molti mesi che appunto, nei panni di un fiero contadino o di una donzella per nulla scansafatiche, ci permette di piantare qualunque tipo di ortaggio o mangime per animale e di tirar su galline, oche, mucche e vari tipi di animali da lana per portare avanti i nostri guadagni.

Country Story, su Facebook c’è aria di Natale


Da quando il social network per eccellenza è entrato a far parte della nostra vita, ci siamo ritrovati molto più vicini ad amici e parenti sparsi in tutto il mondo, ma abbiamo anche avuto la possiilità di conoscere nuove interessanti persone, a volte per semplici scopi d’amicizia, altre volte per tentare un approccio un po’ più confidenziale, ma altre volte ancora, alcuni contatti li abbiamo aggiunti semplicemente perché erano assidui giocatori di uno dei mille passatempi di Facebook.

Uno tra i giochi più longevi della grande comunità online è sicuramente Country Story, una sorta di piccolo cartone animato agreste in cui un contadino o una contadina, a seconda della scelta iniziale, ha il compito di curare il suo terreno piantando una moltitudine di ortaggi e di mangime per gli animali che via via acquisteremo o riusciremo ad ottenere portando a termine le missioni che ci verranno assegnate dagli abitanti del villaggio e dai vari negozianti.

Country Story, aria di campagna su Facebook


Siamo già tutti pronti a litigare con il nostro vicino d’ombrellone per tenere a bada i bambini troppo rumorosi, siamo prontissimi a scacciare il solito venditore ambulante che ci mostra senza permesso tutto il suo campionario di braccialetti portafortuna e di occhiali da sole che si distruggono nel giro di una settimana, così come siamo pronti a tuffarci in acque gelide e poche sicure dal punto di vista di pulizia e igiene tra bandierine blu vere o finte che siano.

Insomma perché quest’anno non si decide di rifiutare la vacanza al mare, classico tormentone estivo e non si decide di andare in campagna, nella placida e tranquilla solitudine di una distesa immensa di prati dove gli unici rumori possono essere rappresentati dal pigolare dei passerotti sul davanzale della nostra casetta e il picchiettare dell’acqua dell’annaffiatoio automatico che sparge liquido vitale sulle aiuole e sui campi coltivati pronti a far spuntare presto dei buoni frutti?

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