Ci risiamo, era solo questione di tempo, direbbe qualcuno. Direbbero tanti. Stanno dicendo in molti. Il TG1, nel raccontare a modo suo la strage di Oslo con il mirabile tentativo di scoprire le cause (e menomale che esiste un memoriale di 1.500 (millecinquecento!) pagine redatto dallo stesso stragista e pubblicato sul web) che hanno portato Anders Behring Breivik a trucidare più di 90 persone nel suo folle attentato in Norvegia, prende di mira ovviamente i videogiochi, quelli violenti. Call of Duty e soci per intenderci.
Il servizio, ripreso da un utente nel video disponibile dopo il salto, ovviamente è il solito miscuglio trito e ritrito di luoghi comuni, inesattezze, crociate superficiali e soprattutto di nessuna fondatezza che collegherebbero i gesti del killer a quanto permettono di fare i videogiochi. Anzi no, scusate, Breivik a quanto pare era un fan di Call of Duty. Ecco, ora si spiega tutto.

