Silent Hill Downpour, la recensione del gioco

di Redazione 3

Da anni ormai la serie Silent Hill naviga in cattive acque, gli ultimi giochi della saga sono stati snobbati dal pubblico e massacrati dalla critica. Konami però crede ancora n elle potenzialità del brand, per questo Silent Hill Downpour è un prodotto molto atteso, che potrebbe ridare nuovo lustro ad una serie logora.

Uscito in ritardo rispetto ai piani iniziali, Silent Hill Downpour è stato preceduto dalla Silent Hill HD Collection, uscita la scorsa settimana, mentre a breve arriverà anche Silent Hill Book Of Memories per PlayStation Vita.

Grafica e sonoro

Silent Hill Downpour è un gioco discreto, ma non eccezionale sotto il profilo tecnico. La versione provata è quella per PlayStation 3 e sulla console Sony, sinceramente, i bug grafici non mancano, con frequenti effetti pop up e rallentamenti sparsi qui e li, oltre a strani effetti come poligoni che “cozzano” tra di loro ed oggetti che spariscono nel nulla per poi riapparire subito dopo. Il team di Vatra Games ha creato ambientazioni tetre ed agghiaccianti, mentre lo stesso non si può dire per i personaggi, decisamente poco ispirati e palesemente scopiazzati dai personaggi di Resident Evil.

Discorso a parte merita il sonoro, per la prima volta le musiche non sono composte da Akira Yamaoka bensì da Daniel Licht, famoso per aver curato la colonna sonora del telefilm Dexter. Il lavoro svolto è buono, con musiche particolarmente adatte all’atmosfera ed effetti sonori cupi e decadenti.

Giocabilità e longevità

Silent Hill Downpour è un survival horror in senso stretto, come ce ne sono pochi al giorno d’oggi. Nonostante alcune buone qualità (come gli enigmi ed il ritmo del gameplay) il gioco Vatra Games non brilla sotto alcun punto di vista, purtroppo la trama è priva di mordente, inoltre da un gioco horror ci si aspetterebbero sessioni “paurose” e nemici spaventosi, con tensione palpabile ad ogni passo. Niente di tutto questo, purtroppo, è presente in Silent Hill Downpour, nonostante l’atmosfera sia indubbiamente grigia e tetra.

Il gameplay è simile a quello di Alan Wake, con alcune fasi action che ricordano Resident Evil 5, gli enigmi, come detto, offrono una buona sfida, ma nel complesso Silent Hill Downpour mostra presto la corda, bastano due pomeriggio di gioco per completare l’avventura, fatto questo non avrete più stimoli per rimettere il disco nella console.

Sistema di controllo

Ricordo che la versione testata è quella per PlayStation 3, il Dual Shock ben si adatta ai giochi del genere, in questo caso non ci sono problemi particolari e la configurazione dei tasti è davvero ottima.

Giudizio finale

Silent Hill Downpour è un survival horror piuttosto classico, scarsamente innovativo (anzi, i ragazzi del team Vatra hanno scopiazzato da più fonti), indubbiamente divertente, anche se la scarsa longevità non è un problema di poco conto. Un discreto ritorno per la serie Silent Hill, certo però che in futuro Konami dovrà fare sforzi maggiori, se vuole continuare a guadagnare da questo marchio.

Voto 7

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