Left 4 Dead (Game of the Year Edition): gli zombie hanno vinto

di Redazione Commenta

 Con l’uscita della nuova edizione (Game of the Year Edition) di Left 4 Dead non potevamo che riproporvi una bella recensione del titolo e far sbavare quei pochi giocatori che ancora non hanno avuto l’occasione di tentare di sopravvivere alle orde di zombie del famoso titolo. Il bello di questo gioco, che venera in tutto e per tutto i film horror degli ultimi anni, infatti è che lo scopo non è trovare una soluzione al problema “zombie“, ma semplicemente sopravvivere alla piaga.

Altro elemento che fà del titolo un “Game of the Year” è il fatto che il tutto si basa sulla campagna cooperativa. Esiste un single player naturalmente, ma sembra di giocare un tutorial a confronto di quello che saremo capaci di fare insieme ad altri giocatori. Avremo l’occasione di sopravvivere alle orde di nemici con l’aiuto di altri 3 giocatori i quali di certo non avranno un ruolo marginale. I protagonisti di questo “film” sono per l’appunto quattro: Zoey, una giovane ragazza, Bill, un veterano, Louis, un impiegato di medio livello e Francis, un biker. Quest’ultimi sono 4 fortunati immuni al virus che ha ridotto la città ad un orda di zombie inferociti. Se non abbiamo qualcuno con cui giocare la IA li rimpiazzerà. Generalmente è abbastanza solida e non presenta molti problemi: ci curerà se stiamo per morire, ucciderà anch’essa i mostri, ma non è consigliabile utilizzarla in modalità esperto.

Se siamo in prima linea infatti i mostri si focalizzeranno su di noi, ma con l’IA sarà abbastanza difficile ritirarsi e dare spazio agli altri players. Tralasciando questo dettaglio passiamo al vero succo della questione: gli zombie. Gli abomini sono molto simili a quelli che vediamo in “28 settimane dopo” : non sono intelligenti, ma sono velocissimi e possono sfondare persino le porte. Il vero problema però sono gli zombie speciali che hanno potenzialità inimmaginabili come la capacità di vomitare bombe o di usare il fumo per intrappolarci. Un pò irrealistico nell’irrealistico, ma a chi importa?

 Dopo tutti questi bellissimi complimenti non potevamo che soffermarci su qualche pecca. Il gioco infatti presenta 4 scenari diversi i quali possono essere conclusi i meno di 4/5 ore anche in difficoltà massima. Ma le sorprese non sono finite qua. Per rimediare alla poca logevità del titolo gli sviluppatori hanno pensato bene di aggiungere all’interno di ogni scena un “built-in director“. Ciò vuol dire che a prescindere dalla difficoltà se superiamo perfettamente una scena nella prossima vi saranno molti più nemici del solito e viceversa.

Parlando del multiplayer avremo tante modalità da giocare insieme ai nostri compagni. Avremo a disposizione gli umani e gli zombie e ognuno di questi due gruppi dovrà tentare rispettivamente di superare lo scenario oppure impedire che venga completato. Nel Game of the Year Edition è implementato il Survival Mode che consisterà nel resistere alle ondate il più possibile. Non c’è dubbio infine che questo sia un gioco perfetto per un pò di amici che se la vogliono spassare per ore e ore. Assolutamente un must have.

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