Giochi della memoria, Obitus

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Avete presente quella meraviglia arrivata qualche annetto fa su Playstation 2 che regalò uno stralcio di poesia alla seconda generazione di console casalinghe della Sony? Stiamo parlando di ICO, quel titolo che più volte abbiamo nominato nei nostri articoli e che nuovamente verrà riproposto al grande pubblico, che magari l’aveva un po’ snobbato all’epoca o non si era accorto della sua magnificenza, con una nuova versione su Playstation 3.

Una veste totalmente in HD che lo renderà ancora più unico, così come il suo ideale seguito intitolato Shadow of Colossus compreso nella ICO Collection che tanto fa gola a molti di voi. Ricordate però come aveva inizio la storia di ICO? Un bambino nato con un paio di corna sulla testa viene condotto in un tetro maniero dalla gente del popolo e viene rinchiuso tra quelle mura apparentemente senza la possibilità di uscire. Un input che ritroviamo in un gioco del passato.


Nessun paio di corna rigogliose sulla testa di nessuno, quello no, ma l’idea di essere rinchiusi in una torre buia e inospitale li abbiamo anche in un gioco di vecchia data, arrivato sul mercato nei primissimi anni novanta su Super Nintendo che prendeva il nome di Obitus. Si trattava di un gioco a metà strada tra l’avventura classica ed un gioco di ruolo, ma contraddistinto da una particolarità, infatti la visuale era rigorosamente in prima persona.

Nei panni del protagonista, il nostro primo compito era proprio quello di uscire dall’edificio nel quale ci si ritrova rinchiusi, scegliendo una delle quattro maestose porte. Da lì in avanti ci sarà una fase esplorativa molto forte che porterà il personaggio principale a vedersela anche con un folto gruppo di nemici, mettendo però in primo piano il difetto principale di Obitus, ovvero una confusione di fondo che proprio non riusciva a rendere godibile al massimo il titolo.

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