Giochi della memoria, Beethoven

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Più volte all’interno del mondo dei videogiochi ci è capitato di avere a che fare con delle dolcissime pallottole di pelo di stampo canino, soprattutto negli ultimi anni quando il Nintendo DS si è visto eleggere come piattaforma perfetta per ospitare la numerosa cucciolata di Nintendogs, simpaticissimo gruppo di cagnolini, tutti bisognosi di cure e d’affetto che hanno portato i possessori della console della Nintendo ad improvvisarsi padroncini in erba.

Di recente come saprete ha visto la luce anche una piccola collezione per Nintendo 3DS che ha presentato numerose nuove razze di Nintendogs, anche in compagnia di dolcissimi amici felini, ma se guardiamo bene nel passato videoludico, i cani virtuali della simulazione di allevamento e di cura che ben conosciamo non è stato l’unico progetto che ha visto un cane come protagonista. I più maturi di voi ricorderanno infatti l’irresistibile Beethoven.


Nonostante il nome capace di evocare immortali sinfonie della musica classica più bella in assoluto, Beethoven è in realtà un cane che trae ispirazione da un film che ha dato vita ad una nutrita serie di capitoli cinematografici, tutti aventi come protagonista un buffo San Bernardo dalla mole non proprio agile, ma capace di compiere mille attività. Su Super Nintendo, proprio nel periodo di boom del film arrivò nei negozi il relativo videogame.

Strutturato come un banalissimo platform con un sistema di collisioni non esattamente calibrato al meglio, Beethoven ci permetteva di avere il comando del grosso San Bernardo alle prese con la ricerca dei suoi cuccioli in un gran numero di ambientazioni che andavano dal contesto cittadino residenziale al bosco nutrito di scoiattoli dispettosi, saltando su piattaforme e muretti e abbaiando ai nemici per intimorirli. Peccato che il titolo risultasse piuttosto patetico e poco in linea con il divertimento soft del film.

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