Tokyo Jungle, quando i giovani talenti giapponesi si mettono a lavoro

di Redazione 1


Le forme artistiche sono innumerevoli ed ognuna è assolutamente elogiabile e rispettabile. L’estro personale può venire allo scoperto attraverso la composizione di una melodia e di conseguenza di una canzone che magari potrebbe raggiungere i punti più alti delle classifiche, o magari più arcaicamente con la scultura, creando così magicamente da un pezzo di legno o di marmo un’immagine più o meno evocativa.

Che dire poi della pittura, quando un pennello riesce a mescolare sapientemente i colori creando una magia che soltanto un sapiente uso di tela e tavolozza riesce a fare. Ma si sa che con il passar del tempo anche l’utilizzo di nuove tecnologie e nuovi strumenti che ogni giorno abbiamo sotto mano, associati alle conoscenze informatiche più o meno approfondite, possono riuscire a dar vita a qualcosa di unico e di eccezionale, proprio come Tokyo Jungle.


Non un gioco per console tradizionale, ma una sorta di collage delle menti giapponesi più geniali che si sono unite per rendere tangibile un progetto unico nel suo genere. Tokyo Jungle è infatti un’iniziativa del Playstation C.A.M.P. ovvero Creator Audition Mash Up Project che, chi mastica un minimo di inglese, avrà già notato si tratti di una certa varietà di idee da mescolare per la creazione di un prodotto unico e finito.

Per scovare nuovi talenti che magari potrebbero essere gli Shinji Mikami o i Suda 51 del futuro, Tokyo Jungle si prospetta come uno strano esperimento di cui ancora non si conosce bene la collocazione che dovrebbe presumibilmente essere comunque affine ad un affaccio sulle console della Sony. Non ci resta che attendere delle notizie maggiori su questo progetto che suona interessante e che, si spera, possa varcare anche i confini nipponici.

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