Namco vuole esplorare nuovi orizzonti con Enslaved

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 Enslaved: Odyssey to The West ha vinto il premio come migliore IP inedita ai Develop Award. Per questo, Namco Bandai si è convinta di cercare nuove soluzioni per dare prosieguo alla saga, come ha spiegato il publisher Lee Kirton ai microfoni del portale britannico VG247.com.

“Inizialmente le vendite non sono state grandiose, ma sul lungo termine sono diventate davvero buone”, ha rivelato. “Ora il nostro obiettivo sarà quello di esplorare nuovi orizzonti per il franchise”.

“Sì, è vero le vendite si sono rivelate migliori nel lungo periodo”, ha proseguito. “Ma sono comunque inferiori alle nostre aspettative, tuttavia abbiamo capito perché è andata così e con un eventuale nuovo episodio rinnoveremo le nostre operazioni marketing. Comunque, è un grande gioco, con un’ottima grafica e l’immancabile talento britannico dietro. Adesso, stiamo cercando di capire quale potrebbe essere la cosa migliore per il franchise. Come sviluppatori e publisher di questa industria abbiamo imparato molto e, sì, ci sono state alcune cose che avremmo potuto gestire diversamente con il primo capitolo”.

Continua: “Alla fine quello che abbiamo fatto è stato mettere molto amore verso qualcosa che rispettiamo enormemente. Abbiamo costruito una grande quantità di consapevolezza intorno al titolo, abbiamo creato una catena di passaparola, abbiamo ottenuto ottime recensioni, abbiamo attirato media e stampa nazionale, ed il gioco è stato premiato con diversi riconoscimenti”. E allora cosa potrebbe essere andato storto nelle fasi di pubblicazione del titolo? “La demo, forse effettivamente non mostrava la vere qualità del gioco”.

Complessivamente comunque si dice soddisfatto del gioco: “È stata una dimostrazione di come si possa usare in modo intelligente la motion-capture in un mondo interattivo. Una storia fresca, una colonna sonora unica, il grande carisma dei personaggi ed un gameplay semplice ma coinvolgente, tutto accompagnato da un impatto visivo stimolante. È una storia che merita di essere vissuta, e a volte mi rattristo a vederne le copie sugli scaffali a basso prezzo”.

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