Insegnanti inglesi, conferenza contro i videogiochi

di Redazione Commenta


Di solito sono sempre i genitori quelli che tendono a focalizzare l’attenzione sulla quantità di caratteristiche negative che riguardano la sfera videoludica del divertimento dei giovani ragazzi. Bambini alle prese con i primi controller o le prime console portatili infatti vengono accontentati con l’acquisto di qualche gioiellino a causa dei continui capricci, ma poi privati di questo sollazzo per vari motivi che possono ricondursi ai soliti problemi che ben conosciamo.

E’ una prassi comune in ogni paese del mondo, con dita puntate contro i videogames, specie quelli più violenti e sull’uso eccessivo che i ragazzi ne fanno, a discapito di molte altre attività, soprattutto all’aria aperta. Nuovi adepti contro il mondo videoludico sono quelli che hanno partecipato all’annuale conferenza dell’ATL, associazione di insegnanti inglesi che ha avuto una nuova occasione per sparlare dei videogames.


Logicamente il malcontento deriva principalmente dai ragazzi stanchi che arrivano in classe sfibrati e poco attenti, dando quasi tutta la colpa all’attenzione eccessiva che viene offerta alle sessioni videoludiche del giorno prima, capaci di consumare tutte le energie degli alunni. Ovvio che poi alla conferenza siano saltati fuori anche i classici luoghi comuni su solitudine accentuata, asocialità e obesità su tutte, problemi che da tempo vanno a braccetto con i detrattori dei videogiochi.

Una critica è stata mossa però anche ai genitori dei ragazzi che passano molto tempo a giocare, imputando loro una scarsa attenzione sul target a cui alcuni videogiochi sono riferiti, consegnando nelle mani di bambini alcuni titoli che sono destinati ad un pubblico praticamente adulto a causa di alcune tematiche o scene forti. Insomma un po’ tutti sono stati redarguiti sull’argomento, peccato che in questi ambiti non si veda invece tutto il valore positivo di una partita con i videogames.

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