Giochi della memoria: Primal Rage di ATARI

di Redazione Commenta

Nell’epoca di massimo splendore dei picchiaduro a incontri (primi anni 90) non esistevano solo Street Fighter e Mortal Kombat, anzi, a fronte del successo di queste due serie, molti produttori hanno sfornato tantissimi picchiaduro, tra i più meritevoli vi segnaliamo oggi Primal Rage, sviluppato e pubblicato da ATARI alla fine del 1994.

Il gioco esce inizialmente solo in formato arcade, ma visto il grande successo ottenuto, nel 1995 viene convertito praticamente su tutti i sistemi di gioco dell’epoca: Mega Drive, Super Nintendo, Amiga, 3DO, PlayStation, Saturn, Game Boy, ATARI Jaguar, Game Gear, SEGA 32x e PC.

Primal Rage è un picchiaduro 2D violentissimo, i protagonisti sono dinosauri ed animali feroci, divisi in due fazioni, buoni e cattivi. Tra i primi troviamo Armadon, Blizzard, Sauron e Talon, mentre tra i cattivi trovano posto Chaos, Diablo e Vertigo. Ogni personaggio è dotato di mosse speciali e mosse finali violente e brutali.

Seppur non perfetto, Primal Rage è un picchiaduro incredibilmente divertente, i personaggi sono vari (personalmente ho sempre amato Talon) ed il gameplay funziona bene, anche se molte mosse finali sono in parte “ispirate” alle famose fatality di Mortal Kombat.

Tecnicamente il gioco era, per l’epoca, superbo, con colori vivi ed ambientazioni spettacolari. Questo discorso vale però solamente per la versione da sala giochi, le conversioni per console ed home computer sono più povere sotto il profilo tecnico, per ovvi motivi. La versione Game Boy è praticamente inguardabile, così come quella per PlayStation, mentre la versione Mega Drive risulta una delle migliori del lotto, se non la migliore in assoluto.

All’epoca della sua uscita, Primal Rage ha riscosso un grandissimo successo, il gioco ha ispirato anche una serie a fumetti ed una linea di giocattoli, si parlava anche di una serie a cartoni animati, che però non ha mai visto la luce. ATARI aveva anche iniziato i lavori su Primal Rage 2, ma il gioco è stato rimandato molte volte, fino alla fine del 1997, quando la casa americana ha deciso di cancellare il progetto.

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