Sony vuole profitti, non quote di mercato. Il segno che la PS3 ha fallito

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In principio la colpa fu addossata alla troppa vitalità della PS2, poi venne il turno della “febbre” da wiimote, dopo entrò in campo la questione “ciclo di vita” della console (che avrebbe dovuto premiare in proiezione futura la PS3) e adesso, forse, ci avviamo verso la verità: la console di ultima generazione targata Sony ha fallito, è al terzo posto nella classifica generale delle vendite (dopo Wii ed Xbox 360, rinvigorita dal costante taglio dei prezzi) e la colpa è dei prezzi troppo alti.

Inutile far finta di niente. L’azienda nipponica, dopo tanti successi, ha sbagliato per una volta la sua politica e bisogna avere il coraggio di ammetterlo, può capitare a tutti. Non bisogna cadere in frasi alquanto ridicole, come quelle appena pronunciate dal Senior VP of Marketing di Sony Computer Entertainment America, Peter Dille, secondo il quale “Sony vuole profitti, non quote di mercato” e “le altre aziende per vendere più console devono includere due o tre giochi nella confezione, diminuendo i profitti“.

Speriamo finisca presto questa sessione olimpica di arrampicamento sugli specchi ed in casa PlayStation si corra ai ripari. Magari con un drastico taglio dei prezzi.

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