Still Wakes the Deep considerato l’horror dell’anno

di Roberto S. Commenta

Still Wakes the Deep è considerato già il gioco horror dell'anno ed è in uscita su pc e console.

La lunga attesa è finita. Still Wakes the Deep, titolo horror narrativo in prima persona di The Chinese Room e dell’editore Secret Mode, è disponibile oggi su PlayStation 5, Xbox Series e PC tramite Steam. Il consueto trailer di lancio arriva dritto al punto mostrando scorci dell’orrore acquatico che attende i giocatori, ambientato nell’inquietante “Fath Mo Mhulaid a Bhith Ann” di Maggie MacInnes (“Essere qui ha causato il mio dolore”). La storia si svolge a bordo della piattaforma petrolifera Beira D al largo della costa scozzese nel Mare del Nord nel 1975, Still Wakes the Deep vede i giocatori lottare per la propria vita mentre sono perseguitati da un orrore inconoscibile che è salito a bordo. Nei panni di Cameron “Caz” McLeary (doppiato da Alec Newman), i giocatori dovranno navigare sulla piattaforma che sta crollando, cercando disperatamente una via di casa.

Still Wakes the Deep è un ritorno al genere horror narrativo in prima persona di The Chinese Room, creatore di giochi acclamati dalla critica come Amnesia: A Machine for Pigs, Everybody’s Gone to the Rapture e Dear Esther. Attualmente stanno anche lavorando al tanto atteso Vampire: The Masquerade Bloodlines 2 di Paradox Interactive. E nel caso te lo fossi perso, dai un’occhiata alla recensione di Harrison di Still Wakes the Deep, che definisce uno dei migliori giochi horror usciti quest’anno, evocando il caos claustrofobico di The Descent di Neil Marshall “nel miglior modo possibile“.

Passando a un punto più serio, vi ritroverete ad apprezzare il modo in cui Still Wakes the Deep resta fedele ai dialoghi regionali. Eppure qui gli scozzesi e i settentrionali della classe operaia vengono scelti come eroi del pezzo e viene loro permesso di parlare con le loro voci autentiche. Altri vocaboli potrebbero rivelarsi un po’ più complicati da comprendere se non sei inglese. Ad esempio, quando un personaggio ti spinge ad affrontare un problema prima che “i suoi pennini facciano saltare una bara“, nessuno ti biasimerebbe se ti chiedi di cosa stanno parlando. Allo stesso modo, potresti essere confuso su quale rilevanza abbiano le “mosche dal culo blu” in una situazione di sopravvivenza o su ciò che qualifica qualcuno come “jammy”.

È qui che entrano in gioco i pratici sottotitoli, che decodificano il lessico più oscuro in modo che tutti possano seguire la storia. Anche se lo ammetto, avendo sperimentato entrambe le opzioni di didascalia per il bene di questa recensione, può essere piuttosto divertente quando non esiste un equivalente inglese logico e semplice di ciò che viene detto!

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