Giochi della memoria, Zool

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Nel mondo dei videogiochi ci capita spesso di vestire i panni di eroi incontrastati presi in prestito da film di successo ma anche di personaggio totalmente inediti che nascono direttamente sulle nostre console e che ci accompagnano attraverso avventure emozionanti e cariche di colpi di scena, trasformandoci ogni volta da spietati agenti segreti pronti ad infiltrarci in basi nemiche fino a condottieri armati di affilate lame vogliosi di affettare gli avversari.

Ma c’è anche tutto un filone, evidentemente molto più fantasioso, che ci regala il ruolo di personaggi molto diversi dalle classiche forme umane, pescando a piene mani nel mondo del fantasy e dell’immaginazione più fervida, andando a creare dei protagonisti ispirati quasi sempre al mondo dei cartoni animati come degli animali antropomorfi fino ad alieni dal look fumettoso ed originale, spaziando per le mille varianti che questo settore offre.


Da quando Sonic investì il mondo delle console, fu tutto un susseguirsi di personaggi originali che tentarono di bissare il suo successo praticamente invano e tra questi va ricordato un buffissimo personaggio che almeno riuscì a strappare qualche risata per la particolare fantasia con cui i creatori della Gremlin Interactive affrontarono il suo sviluppo, partorendo un protagonista che forse nessun altro avrebbe mai potuto immaginare.

Il titolo del gioco da loro pubblicato è Zool e si tratta di un platform dallo stampo alquanto classico che ci mette nei panni addirittura di una formica, ma non un normale insetto, bensì una formica ninja, con tanto di mascherina ed un’invidiabile agilità. Saltellando per gli stage avevamo il semplice scopo di raggiungere la fine di ognuno dei mondi e di scontrarci con i boss di fine livello. Un gioco che contava tutto sulla simpatia del protagonista, affossato dai tanti, troppi cloni.

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