MadWorld è stato un flop, secondo le parole di SEGA

SEGA è tornata a parlare di MadWorld. Nello specifico, Alan Pritchard, VP del settore marketing del colosso giapponese, ha rilasciato una interessante intervista al portale CVG, parlando proprio del gioco targato Platinum Games.

Nello specifico, SEGA è consapevole che MadWorld è stato un flop commerciale, il gioco è stato accolto molto bene dalla critica, ma non dai giocatori, che hanno snobbato il titolo, stessa sorte toccata anche ad un altro prodotto hardcore come No More Heroes (non pubblicato da SEGA, però).

Madworld, un seguito nonostante il flop del primo episodio?


Con il suo rivoluzionario modo di concepire il mondo del videogioco, una console prodigiosa ed innovativa come la Wii non poteva assolutamente fallire la sua missione di fare breccia all’interno dei cuori degli appassionati di videogames. La console della Nintendo è stata da subito molto amata grazie alle sue caratteristiche che la rendono decisamente unica nel settore, senza contare la facilità con cui si può portare a casa grazie ad un prezzo relativamente basso.

Forse anche per questo, la console si è da subito installata nei salotti di molte famiglie che hanno così iniziato a dare un po’ di spazio al bistrattato mondo del videogame, imparando a conoscere di cosa può essere capace un semplice gioco per console. E’ stato inevitabile quindi il fiorire di giochi adatti a tutta la famiglia e quindi anche ai più piccoli, scavando a piene mani nei classici filoni delle avventure e dei platform nonché nei puzzle game e nei giochi sportivi.

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Madworld e il flop di vendita, la violenza non paga più?


Secondo voi un gioco come Mortal Kombat, senza l’alto tasso di violenza pressochè gratuita e tutti i litri di sangue che vengono sparsi per le arene di gioco durante i combattimenti, riuscirebbe ad avere lo stesso fascino e lo stesso successo che ha ottenuto negli anni con i vari titoli che compongono l’intera saga? Senza le spietate fatality, Scorpion e Sub Zero sarebbero ancora così famosi ed amati dal pubblico videoludico?

Tra chi dirà si e chi dirà no probabilmente la verità sarà nel mezzo perché è ingiusto vietare a prori la violenza all’interno dei videogiochi se il titolo può beneficiarne, ma al tempo stesso non bisogna strafare visto che ciò non solo è deleterio per la giocabilità in sé che finirà per contare più sugli ettolitri di sangue versato che sulla vera tecnica, ma ciò desterebbe anche i classici ben pensanti e le associazioni a difesa di minori che storceranno il naso.

Madworld, la svolta sanguinolenta della Wii


Il mondo dei videogiochi, nonostante sia nato con le più semplici intenzioni di essere un mezzo alternativo di intrattenimento, per esempio, alla tv, è diventato uno dei più amati e più diffusi e forse anche per questo si è fatto un bel po’ di nemici, in special modo dai ben pensanti che vorrebbero i videogiochi come erano una volta, quindi senza trame adulte che implicano spesso violenza e sangue a fiumi in titoli in cui è necessario farne uso.

Nonostante le critiche e le associazioni che spesso dicono tutto quello che possono contro questo fenomeno che interessa soltanto una percentuale dei giochi disponibili per console, un nuovo esponente di questo genere che si prospetta particolarmente adatto a chi ha una stomaco forte e che riesce a sopportare una copiosa vista di sangue, sta per arrivare come esclusiva assoluta per Wii, console finora dedicata a titoli orientati invece verso un target piuttosto diverso.

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