Itagaki, fumo e caffè lo aiutano a creare videogiochi

di Redazione Commenta


Quante volte abbiamo immaginato di metterci nei panni delle più famose menti creative della storia del videogiochi, di quegli uomini che concedono le proprie idee e la propria fantasia al servizio dell’intrattenimento videoludico per mettere su carta un nuovo progetto pronto da convertire in un videogioco dalle forti speranze, che potrebbe diventare un piccolo classico oppue deludere così tanto le aspettative da finire direttamente nel dimenticatoio.

Shigeru Miyamoto e Shinji Mikami sono due grandi esempi di creatori di videogames che gli appassionati del settore ben conoscono e seguono con molto affetto da anni, acquistando ogni gioco da essi messo sul mercato, andando a rinfoltire il conto in banca dei facoltosi geni, vivendo in cambio mille avventure inedite. Ma quali potrebbero essere i segreti necessari ad un ideatore di videogiochi per sviluppare al meglio il proprio lavoro?


A rispondere, almeno per quanto riguarda la sua esperienza personale è stato di recente Tomonobu Itagaki, colui che è dietro titoli come il celebre Ninja Gaiden, uno dei più riusciti giochi dedicati all’affascinante figura misteriosa del ninja. In molti potrebbero immaginare uno spazio asettico che doni tanto alla creatività, silenzio assoluto e una mente concentrata per organizzare nel migliore dei modi il proprio lavoro, ma a quanto pare non è proprio così.

Itagaki ha infatti ammesso che per sviluppare i propri titoli, non può davvero fare a meno di concedersi alle tentazioni e ai vizi, come le scommesse, fumare una bella sigaretta, godersi un gustoso caffè e anche farsi un bicchierino. Nessuno forse l’avrebbe mai detto, ma col senno di poi, inserire in un videogioco delle forme così esplicite come quelle delle protagonista di Dead or Alive, qualche ipotesi del genere poteva effettivamente venire in mente.

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