THQ, giochi meno cari in futuro, ma più DLC

di Redazione Commenta

Brian Farrell, CEO di THQ, ha rilasciato recentemente una intervista al portale Gamasutra parlando principalmente del prezzo dei videogiochi e delle strategie future in questo campo.

Secondo Farrell infatti il prezzo attuale dei videogiochi è troppo elevato e tende ad allontanare i consumatori, che in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo non possono spendere 70 euro (quando va bene) per un titolo nuovo.

L’idea di THQ è quella di abbassare il prezzo dei titoli, i giochi saranno venduti già al lancio al prezzo di 39 euro, questa mossa dovrebbe permettere ad un maggior numero di persone di acquistare subito il gioco, senza aspettare cali di prezzo nel corso dei mesi. Il boss di THQ ha infatti notato che quando i titoli più interessanti subiscono un calo di prezzo, le vendite schizzano alle stelle, come è facilmente prevedibile.

La strategia di THQ verte in particolar modo sui DLC, i contenuti extra scaricabili a pagamento. Quindi, giochi meno cari, con contenuti scaricabili disponibili fin dal momento del lancio. Una mossa che in passato non si è rivelata particolarmente proficua: ci riferiamo a Prince of Persia (2008), la scelta di UbiSoft di vendere il “vero” finale tramite DLC ha scontentato, giustamente, tutti coloro che hanno pagato 70 euro per un gioco non completo.

Chi scrive non è del tutto contrario ai DLC, ma l’uso che ne fanno i publisher è assolutamente negativo e potrebbe  allontanare i giocatori dai contenuti scaricabili a pagamento. Non ha senso vendere giochi a prezzo dimezzato se poi, per fruire dell’esperienza completa, è necessario sborsare altri soldi per acquistare l’epilogo o per avere la possibilità di sbloccare la battaglia finale.

Indubbiamente in futuro il prezzo dei giochi dovrà necessariamente calare, non è possibile continuare a vendere prodotti dalla durata ridicola (molti giochi possono essere terminati in una manciata di ore) a prezzo pieno, i consumatori presto si stuferanno e si rivolgeranno ad altre piattaforme, come Facebook o App Store, dove i giochi costano al massimo 8-9 euro.

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