Dead Island, quando la vacanza diventa un incubo

di Redazione 3

Le vacanze sono finite, le vostre probabilmente sono state molto belle, quelle dei protagonisti di Dead Island sicuramente no, anche perchè gli eroi del nuovo gioco DeepSilver si sono ritrovati in un resort tropicale invaso dagli zombie. E’ questo l’incipit che da il via alla trama di Dead Island, interessante survival horror prodotto da Techland (gli stessi di Call Of Juarez), in sviluppo fin dal lontano 2007.

Dead Island, lo dico subito, non è un gioco per tutti, si tratta di un survival horror a base di zombie piuttosto particolare, non aspettatevi il solito sparatutto o il solito clone di Resident Evil, perchè qui ci troviamo di fronte a qualcosa di profondamente diverso. Vi lascio alla recensione completa, vi ricordo solo che la versione testata è quella per PlayStation 3.

Grafica e sonoro

Dead Island è salito agli onori della cronaca grazie ad un macabro trailer che ha suscitato persino l’interesse delle major di Hollywood. Il trailer era realizzato in modo superbo, così come i filmati di intermezzo, lo stesso però non si può dire della grafica in game. Intendiamoci, Dead Island è un prodotto tecnicamente valido, peccato solamente per alcuni cali dell’engine, che ogni tanto mostra rallentamenti ed effetti pop-up indesiderati. Niente che non possa essere risolto con una patch, comunque.

Due parole anche sul comparto audio, più che discreto, da segnalare in particolare le urla degli zombie che vi risuoneranno nel cervello per ore ed ore. Evocative le musiche, buoni gli effetti speciali.

Giocabilita’ e longevita’

Dead Island, come detto in apertura, è un survival horror decisamente atipico, un mix tra uno sparatutto ed un gioco di ruolo. Dead Island è ambientato nell’isola di Banoi, durante una tranquilla vacanza il resort dei nostri eroi (Xian Mei, Sam B, Logan e Purna) viene invaso dagli zombie, il risveglio mattutino non sarà dei migliori perchè tutta l’isola è stata invasa dai non morti.

Il gioco punta molto sulla personalizzazione e sulla crescita dei personaggi, i protagonisti hanno caratteristiche differenti e potranno essere potenziati a piacere, proprio come in un GDR. Il gameplay scorre in maniera piuttosto fluida, Dead Island si caratterizza per la quasi totale assenza di armi da fuoco, nell’isola infatti troveremo coltelli, mazze ed altre armi “bianche” ma difficilmente avremo a che fare con fucili ed armi da fuoco. Si tratta di una precisa scelta che a conti fatti si rivela vincente.

Dead Island propone decine di missioni, senza considerare le centinaia di quest secondarie. Molte di queste purtroppo si rivelano noioso, in quanto molto simili, le missioni principali tuttavia sono ben fatte e non annoiano mai. Dead Island richiede non meno di 15 ore per essere completato, se poi volete trovare tutti i bonus preparatevi a passare non meno di 30 ore nell’isola di Banoi.

Sistema di controllo

Il sistema di controllo di Dead Island è ben progettato e si adatta perfettamente al joypad di PlayStation 3. Il gioco non supporta il controller Move, ma in questo caso non se ne sente assolutamente il bisogno.

Giudizio finale

Dead Island è un esperimento curioso, perfettamente riuscito, che merita di essere premiato. Non è un vero e proprio GDR, non è uno sparatutto, non è neanche un vero survival horror, quanto un buon mix di questi tre generi. Peccato solo per alcune incertezze del motore grafico, mentre per quanto riguarda il gameplay non ci sono particolari pecche da segnalare. Un gioco da provare, sicuramente, personalmente mi sento di consigliare Dead Island a tutti coloro che sono stufi di giocare a titoli tutti uguali, realizzati in serie con lo stampino. Per voi il gioco Techland sarà una piacevole sorpresa.

Voto 8

Commenti (3)

  1. Mi è arrivato questa mattina, devo dire che ne sono rimasto abbastanza deluso, trailer e recensioni lo facevano sembrare molto migliore di quello che in realtà è, a mio parere almeno.
    Il motore grafico fa acqua da tutte le parti, l’unica cosa che si salva sembra la modellazione dei personaggi principali dato che quelli secondari sembrano una serie di copia e incolla con volti diversi.
    Le impostazioni sembrano un puro passatempo per allungare i menù vista la possibilità “fittizzia” di configurare quello che sembra un vsync, oltre al fatto che anche con tutto al massimo si denota una modellazione 3d dell’ambiente e delle texture di mediocre livello per trattarsi di un gioco uscito alla fine del 2011.
    L’acqua sembra rimasta indietro ai primi giochi del 2007, se non precedenti, con riflessi assolutamente irreali, fisica inesistente, centinaia di migliaia di oggetti su schermo irremovibili come se fossero incollati al pavimento.

    Level design buono ma senza profondità, si ha quasi la sensazione di ritrovarsi in un livello iperdettagliato del primo doom…dove a parte uccidere i nemici e qualche barile non puoi interagire con nient’altro, cosa alquanto stupida dato che si tratta di un gioco molto “fisico” data la quasi totale assenza di armi da fuoco…

    Per non parlare che non hanno nemmeno localizzato in italiano i registratori che si trovano durante le partite, nemmeno con dei semplici sottotitoli, rendendo di fatto i collezionabili che si trovano durante le partite totalmente inutili se non siete in grado di capire qualcosa di inglese.

    per il resto sembra un gioco come un altro e a parte tutto l’hype generato a mio parere non merita più di un 6…

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